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Caso Donzelli, ministro Nordio: “Nessuna divulgazione segreto di Stato”

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FIRENZE – Caso Donzelli, per Nordio “Nessuna divulgazione di segreto di Stato‘ da parte del deputato toscano Giovanni Donzelli, FdI, vicepresidente Copasir, nel suo intervento in aula del 31 gennaio scorso su Cospito, l’anarchico in regime di 41 bis.

Donzelli al centro di una bufera insieme al sottosegretario Andrea Delmastro, entrambi sotto scorta, per le sue dichiarazioni.

La capogruppo Pd Serracchiani, Pd contro cui Donzelli aveva puntato il dito il 31 gennaio scorso, a Nordio: “La legge non si può piegare alle ragioni di parte né si può interpretare secondo la convenienza del momento“.

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio è intervenuto con informativa alla Camera dei Deputati.

Dopo l’intervento con cui la premier Giorgia Meloni ha blindato Donzelli e Delmastro: “Nessun presupposto per le dimissioni”.

Nordio in premessa: “Il 29 gennaio 2023 il sottosegretario Delmastro chiedeva al capo Dap una relazione aggiornata sul detenuto Cospito sia da parte Nic, sia da parte del Gom gruppo operativo mobile. Il 30 gennaio il capo Dap trasmetteva le informazioni richieste”.

“La comparazione resa tra dichiarazioni pronunciate nel corso del dibattito parlamentare del 31 gennaio  e le informazioni contenute nelle relazioni trasmesse da Nic e Gom evidenzia che l’affermazione di Donzelli dai documenti presenti al ministero Giustizia è riferibile a una scheda di sintesi del Nic indicata da Dap su cui non risultano apposizioni formali di segretezza e neppure ulteriori diverse classificazioni”.

Nordio: “La dicitura limitata divulgazione rappresenta una formulazione che esula dalla materia del segreto di Stato e dalle classificazioni di segretezza ed è inidonea a connotare il documento trasmesso come atto classificato. Si tratta solo di una mera prassi amministrativa interna in uso al Dap dal 2020″.

Poi il ministro: “Quanto ai colloqui riportati, visto che si è ipotizzata la possibilità che fossero state divulgate delle intercettazioni disposte dalla magistratura: nessuna di queste intercettazioni è mai stata divulgata, né sarebbe stato possibile perché non esistono”.

Sul caso Donzelli la Procura di Roma ha aperto un fascicolo di inchiesta dopo l’esposto presentato dal deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli.

Debora Serracchiani, capogruppo Pd, in Aula dopo l’informativa di Nordio: “In occasione delle richieste che sono state presentate di accesso agli atti dai colleghi Bonelli, Lai e Grimaldi il suo ministero ha dichiarato che sono atti riservati e non divulgabili e non si può avere copia perchè lo dice espressamente la legge. Nessuna richiesta di accesso agli atti è mai stata fatta dall’onorevole Donzelli, mai, mai. E prima del 31 gennaio non è stato presentato nessun atto di sindacato ispettivo da parte dell’onorevole Donzelli e da parte di Fratelli d’Italia. In un Paese normale basterebbe questo per chiedere scusa e lasciare l’incarico di vicepresidente del Copasir. Ancora peggio per il sottosegretario  Andrea Delmastro, perché ha la delega al Dap, non poteva non sapere che quelle informazioni erano riservate e se non lo sapeva meglio togliergliela quella delega”.

Serracchiani a Nordio: “La legge non si può piegare alle ragioni di parte né si può interpretare secondo la convenienza del momento. Lo dico ad un uomo di legge, che è stato uomo, che è uomo di legge, non lo dimentichi”.

 

© Riproduzione riservata

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