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Giorno della Memoria, Livorno celebra la Shoah alla Sinagoga con la Comunità ebraica

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LIVORNO – Livorno celebra il Giorno della Memoria giovedì 27 agosto 2022 con una manifestazione alla Sinagoga di piazza Benamozegh alla presenza delle autorità civili e religiose, con l’intervento di Rav Dayan, rabbino capo di Livorno. Poi l’accensione della Menorah, il candelabro ebraico. E l’abbraccio alla Sinagoga da parte dei bambini delle scuole Benci e Bartolena. Iniziativa che segue la posa delle due pietre di inciampo in via San Francesco 32 dedicate ad Ada e Benito Attal, madre e figlio arrestati a causa di una delazione e deportati nei campi di concentramento. Momenti organizzati dalla Comunità di Sant’Egidio, in compartecipazione con il Comune di Livorno, guidato dal sindaco Luca Salvetti, insieme a Comunità ebraica, Diocesi e Istoreco, Istituto storico della resistenza e della società contemporanea. Anche con la piantumazione dell’albero della memoria alla scuola ‘Micheli’.

La contabilità della morte dice che furono centinaia gli ebrei livornesi che non tornarono più dalla Germania. Secondo i recenti studi di Catia Sonetti oltre trecento persone scomparvero nei campi di sterminio e altre decine i civili livornesi furono deportati, molti dei quali uccisi in detenzione per essersi opposti con un gesto, una parola alla disumanità dei carnefici. Preziose informazioni su Benito Attal sono contenute nel libro ‘Dalla casa nel bosco al grande mondo. Storie di bambini ebrei tra la Toscana e Israele’ di Silvia Trovato e Tiziana Arrigoni, ed. La Bancarella. Tra le pagine anche una fotografia, un po’ sfuocata, che però contiene anche il volto di Benito insieme ai bambini dell’orfanotrofio ebraico a Sassetta. Il libro è dedicato a ‘A Benito Attal, il bambino il cui piccolo corpo si è dissolto nel fumo di Auschwitz, perché qualcuno lo ricordi’. Attualmente sono 18 le pietre di inciampo installate a Livorno: le prime quattro sono state impiantate nel 2013 e dedicate alle bambine ebree Franca Baruch e Perla Beniacar, a Enrico Menasci e suo padre Raffaello. Altre due nel 2014  dedicate a Isacco Bayona e Frida Misul, testimoni dell’orrore della Shoah per almeno due generazioni di studenti livornesi. Le stolpersteine del 2015 per Dina e Dino Bueno, del 2017 per Ivo Rabà e Nissim Levi, del 2018 per Matilde Beniacar, ultima sopravvissuta livornese ai campi di sterminio. Nel 2020 sei pietre di inciampo, quattro in via Strozzi e due in via del Mare: le prime dedicate a Rosa Adut, Abramo Levi e ai figli Mario Mosè e Selma. Il terzo figlio Nissim fu ricordato nel 2017. Le altre dedicate a Piera Galletti e a sua figlia Lia Genazzani. Nel 2021 in via Verdi la pietra d’inciampo in ricordo di Gigliola Finzi, nata il 19 marzo 1943, uccisa tre mesi dopo l’arrivo ad Auschwitz il 23 maggio del 1943. Nel 2022 dunque le pietre in memoria di Ada Attal e di suo figlio Benito.

© Riproduzione riservata

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