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Lunedì 11 luglio 2022 la Russia ha chiuso i flussi di gas alla Germania tramite il gasdotto Nord Stream 1, la più importante infrastruttura in Europa con capacità di 55 miliardi di metri cubi annui. Sulla carta dieci giorni di stop per manutenzione.
Ma la preoccupazione europea è che, in risposta a quelle sanzioni alla Russia in guerra con l’Ucraina che secondo il Governo italiano funzionano, i rubinetti di Nord Stream 1 rimangano chiusi.
Intanto Gazprom ha ridotto di un terzo le forniture all’Italia. Dei 32 milioni di metri cubi previsti in media, lunedì 11 luglio 2022 ne sono arrivati circa 21.
“La situazione è chiaramente seria e dobbiamo essere pronti per ogni evenienza, L’Ue sta predisponendo piani di preparazione per l’inverno. Dobbiamo essere pronti per ogni eventualità”, ha sottolineato il portavoce della Commissione europea per l’energia, Tim McPhie, a Bruxelles.
E mentre Golar Tundra, il rigassificatore che Piombino non vuole, è annunciato operativo nel porto toscano a inizio 2023, il costo dell’energia in bolletta continua ad aumentare.
E in Italia come in Europa senza gas russo l’emergenza energetica in inverno piomberà con tutta la sua evidenza.
E il suo freddo.
Con l’Italia che tornerebbe in piena Austerity.
Come accadde con la crisi petrolifera del 1973 in seguito alla quale anche il Governo italiano emanò disposizioni per un drastico contenimento energetico.
E mentre il ministro Cingolani afferma che in inverno basterà abbassare di un grado il riscaldamento in casa e tenerlo acceso un’ora meno, “misure semplici che non creerebbero disagio”, in Italia con la chiusura dei rubinetti russi si preannuncia un inverno molto rigido.
Con un piano di emergenza Austerity italiano con razionamento energetico con tagli a luce e gas in casa e nelle industrie, tagli all’illuminazione pubblica, coprifuoco con chiusura anticipata dei negozi, dei locali e degli uffici pubblici.
