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L’addio da leader con cui Letta lascia il Pd ai minimi storici

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L’ultimo sondaggio per i dem impegnati in un congresso no stop è lapidario.

Il Pd ai minimi storici con 14% molto, molto povero di consensi, dato reso noto dal sondaggio Swg nel Tg La 7.

Un 14% che significa essere ancora scesi nelle intenzioni di voto rispetto a una settimana fa.

Un dato all’indomani dell’ultimo discorso da segretario del pisano Enrico Letta nell’assemblea del partito che si è tenuta nei giorni scorsi a Roma.

Un discorso di addio alla leadership di un Pd a cui, così dicono i dati, e soprattutto i voti del 25 settembre scorso, la guida di Letta ha dato il colpo di grazia.

Rassicurando tutti Letta, anche gli ancora fedelissimi elettori, con il pensiero sempre rivolto a Renzi: “Vi assicuro che non costruirò un partito alternativo al Pd. Non mi sono pentito di essere tornato da Parigi”.

Poi il 26 febbraio le primarie per eleggere il suo successore.

E sempre a proposito di sondaggi, l’ultimo di Emg-Different reso noto da Agorà, Rai Tre, vede il presidente della Regione Emilia Romagna Bonaccini leader in pectore col 44%. La deputata Elly Schlein, già vicepresidente Regione Emilia Romagna, lo segue con il 24%.

Poco e niente, come prevedibile, ma insieme sommano un 16% utile nell’economia di voto Pd, Paola De Micheli, 9% e Gianni Cuperlo, 7%.

Lascia la leadership Pd il pisano Letta senza aver mai fatto un vero e proprio mea culpa.

Come sarebbe doveroso fare quando si perde. Ma anche questo è nello stile di questo Pd.

Nonostante i sondaggi vedano il partito da lui guidato in costante caduta libera.

E non in ripresa dopo il voto perdente delle politiche 2022.

Dunque niente mea culpa per Letta, ma un po’ di sano vittimismo sì quando nel suo ultimo discorso da leader pronuncia “Questo è stato un periodo duro per tutti noi, per me in particolare. È giusto che chi ha guidato il partito nel periodo elettorale guidi questa fase, una fase in cui c’è da prendere solo colpi”.

Poi riferendosi a M5S e Terzo Polo: “E’ un periodo duro, fra i più duri della nostra storia. Sono stati mesi difficili perché c’è stato chiaramente un tentativo di sostituire il Pd, un tentativo che ora possiamo dire che è fallito”.

E anche un romantico molto specchiato in se stesso Letta quando dichiara: “Esco più determinato di quando ho cominciato, esco più innamorato del Pd”.

Letta rimane leader Pd fino al passaggio del testimone al suo successore.

© Riproduzione riservata

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