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giovedì 28 Marzo 2024
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Nord Stream, fughe di gas. Il Baltico ribolle. Esplosioni sottomarine

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Fughe di gas stanno interessando il gasdotto Nord Stream 1 e 2. Esplosioni sono state registrate nel mar Baltico e avvistate fuoriuscite di gas.

Il Baltico ribolle.

La Danimarca alza l’allerta sulle infrastrutture strategiche e limita la navigazione: “Difficile che sia accidentale”.

Per Polonia probabile provocazione russa.

Per Kiev attacco terroristico della Russia.

Ma il Cremlino non esclude un “sabotaggio“.

Svezia e Danimarca convocano l’unità di crisi.

Il prezzo vola.

Gli Stati Uniti fanno sapere che i primi report parlano di “attacco”.

Fonti di intelligence occidentali, secondo quanto riferisce l’Adnkronos, ipotizzano che le “Le perdite di gas a Nord Stream 1 e Nord Stream 2, nel mar Baltico, potrebbero essere conseguenza di esplosioni provocate da sommozzatori o da un sottomarino. A quanto apprende l’Adnkronos, lo ipotizzano fonti di intelligence occidentale, che stanno monitorando la situazione, dopo che è stata registrata una improvvisa perdita di pressione nei gasdotti, a seguito di un danneggiamento avvenuto nella zona economica esclusiva danese, vicino all’isola di Bornholm. Le fonti rilevano che, nell’ambito dell’attività di ricerca e monitoraggio del web, è emersa la presenza del sottomarino russo nucleare SSN classe Oscar II “Belgorod”, al momento operativo nel Mar Bianco. Questo lascerebbe supporre che possano essere stati utilizzati dei veicoli subacquei autonomi attraverso un sottomarino ospite, che potrebbe essere il Belgorod.

Il gasdotto Nordstream ha registrato danni “senza precedenti” a tre linee del gasdotto ed “è impossibile in questo momento stimare la tempistica per la ripresa delle operazioni di ripristino” dell’infrastruttura. E’ quanto comunica in una nota il Nord Stream, secondo quanto riferisce Bloomberg. Lunedì 26 settembre il Nord Stream aveva riferito di un calo di pressione su due sue linee, con le autorità svedesi e danesi che avevano identificato perdite di gas nel Mar Baltico, in prossimità della rotta del Nord Stream.

“Le fughe di gas dal Nord Stream sono sotto indagine, i primi report indicano che siano state causate da un attacco ma sono solo le prime notizie”. Lo ha detto il segretario di Stato americano, Antony Blinken, in una conferenza stampa a Washington con il ministro degli Esteri indiano Subrahmanyam Jaishankar. “Nei prossimi mesi dobbiamo lavorare per mettere fine alla dipendenza energetica dell’Europa dalla Russia”, ha sottolineato il segretario di Stato Usa.

Il prezzo del gas

Il prezzo del gas allunga nel finale di ieri 27 settembre dopo una seduta in cui è ripartito per i danni al Nord Stream e i dubbi sulle origini. A meno di mezz’ora dal termine delle contrattazioni il contratto Ttf ad Amsterdam è balzato sopra i 200 euro toccando i 207 euro al megawattora (+19%

Gas ribolle in mare
Il gas fuoriuscito dai gasdotti Nord Stream 1 e 2 ribolle in superficie nel mar Baltico, agitando aree di mare che vanno dai 200 ai 1.000 metri di diametro. Lo riferisce l’esercito danese in un comunicato che ha diffuso delle immagini.

Esplosioni sottomarine
Le stazioni di misurazione sismologica sia in Svezia che in Danimarca hanno registrato lunedì forti esplosioni sottomarine nella stessa area delle perdite di gas. Lo ha riferito l’emittente nazionale svedese Svt. “Non c’è dubbio che si tratti di esplosioni”, ha affermato Björn Lund, docente di sismologia presso la Swedish National Seismic Network. La prima esplosione è stata registrata alle 02.03 della notte di lunedì e la seconda alle 19.04 di lunedì sera. Gli avvisi sulle fughe di gas sono arrivati dall’amministrazione marittima rispettivamente alle 13.52 e alle 20.41 di lunedì.

Nato, stiamo esaminando cause fuga gas Nord Stream
“La Nato sta monitorando attentamente la situazione nel Mar Baltico. Gli alleati stanno esaminando le circostanze delle fughe di gas e scambiando informazioni, anche con Finlandia e Svezia”. Lo fa sapere un funzionario dell’Alleanza Atlantica sentito dall’ANSA in riferimento alle perdite di gas dal gasdotto Nord Stream.

Italia e 12 Paesi a Ue, price cap a tutto import di gas
“Il price cap, chiesto sin dall’inizio da un numero sempre crescente di Stati Ue, è l’unica misura che aiuterà ogni Paese a mitigare la pressione inflazionistica, gestire le aspettative, fornire un quadro in caso di potenziali interruzioni dell’approvvigionamento e limitare gli extraprofitti del settore”. Si legge in una lettera firmata dall’Italia, insieme ad altri 12 Paesi (Spagna, Polonia, Grecia, Belgio, Malta, Lituania, Lettonia, Portogallo, Slovenia, Slovacchia, Croazia e Romania), e indirizzata a Bruxelles. “Il tetto dovrebbe essere applicato a tutte le transazioni” e “non limitato all’import da giurisdizioni specifiche”.

‘Nessun impatto sulla sicurezza’
“La Commissione è stata informata di tre fughe di gas, due nel Nord Stream 1 e uno nel Nord Stream 2”. Lo spiega Tim McPhie, portavoce dell’esecutivo, spiegando che l’Ue sta monitorando la situazione e sottolineando che “non c’è alcun impatto sulla sicurezza”: Sulla possibilità di un sabotaggio ai due condotti il portavoce della Commissione ha affermato che “è prematuro speculare” sulle cause delle fughe di gas.

Stoccaggi dell’Italia sfiorano il 90%
Gli stoccaggi italiani di gas sfiorano la soglia del 90%. La piattaforma europea che certifica il dato segna stamattina 173,36 TWh come quantità di gas iniettata, pari al 89,62% della capacità complessiva. In Europa sono stati immagazzinati 976,95 TWh con un indice medio di riempimento dell’87,73%.

 

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