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Rigassificatore a Piombino, Giani: “Incontro i cittadini di Follonica”

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PIOMBINO – Dopo la firma autorizzativa per il rigassificatore Golar Tundra targato Snam nel porto di Piombino, il presidente Regione Toscana Eugenio Giani, commissario straordinario incaricato da Draghi per il rigassificatore: “Non c’è nessuna trascuratezza o dimenticanza rispetto alle compensazioni per il golfo di Follonica. La nave, dopo tre anni di presenza nel porto di Piombino, si sposterà dalle acque del Golfo. E Follonica, non rientrando in quelle che sono definite aree di crisi industriale complessa, non viene  quindi compensata in conseguenza del rigassificatore”.

Quindi Giani annuncia: “Non solo voglio parlare con le  cittadine e i cittadini di Follonica in un incontro pubblico e anche nei prossimi Consigli Comunali, ma porterò sui tavoli del nuovo Governo la questione e il nullaosta che la proposta di legge presentata ieri in Parlamento per l’estensione dei benefici anche ai Comuni del golfo nel versante grossetano sia condivisa e supportata. I Comuni a sud di Piombino  non sono da meno, ne sono pienamente consapevole, e lavoreremo affinché una qualche considerazione ci possa essere, anche se l’impatto del rigassificatore su Follonica o Scarlino non è diretto”.

Giani si è confrontato con il sindaco di Follonica, Andrea Benini.

E ci sono le reazioni alla firma di Giani di ok al rigassificatore nel porto di Piombino.

Chiara Tenerini, Forza Italia, neo deputatata e vice presidente Consiglio Comunale di Cecina: “Perplessità in merito al fatto che lo stesso Giani avesse in precedenza vincolato la propria autorizzazione alla necessità che Snam fornisse tutte le delucidazioni in merito alla localizzazione della piattaforma offshore tra tre anni. Preoccupazione per le numerose problematiche legate al tema ambientale e a quello della sicurezza rispetto a un progetto fortemente osteggiato da popolazione e amministratori locali”.

Quindi la deputata di Cecina: “Il memorandum compensativo presentato da Giani per ‘risarcire’ il territorio oltre a non essere direttamente legato all’autorizzazione concessa rappresenta una sorta di generico elenco di interventi e opere. Non c’è limite alla decenza. Il taglianastri Giani vorrebbe far dimenticare tutte le promesse mai realizzate dai governi Pd”.

Irene Galletti, M5S, capogruppo consigliere Regione Toscana: “C’è parecchio ottimismo tra le fila dei parlamentari del PD toscano se credono, dai banchi dell’opposizione, di poter impegnare il nuovo Governo – il più a destra di sempre – con una spesa di 870 milioni per rimediare al crollo di consensi che il loro partito ha registrato a Piombino a causa dell’ok di Giani al nuovo rigassificatore. A dirla tutta la nuova premier Giorgia Meloni deve un bel favore a Giani, perché l’ha sollevata dalla scomoda promessa elettorale di valutare una posizione alternativa per l’opera che difficilmente avrebbe potuto mantenere senza litigare con tutta la sua coalizione. Quello che è più probabile  è che al nuovo Governo importi ben poco delle grane territoriali dei dem, anche perché su Piombino le hanno pure loro con il sindaco, espressione di destra, che rema in direzione antagonista rispetto a quella indicata da Draghi. E quindi se qualche legge correrà in sostegno del memorandum e delle opere compensative in esso indicate, difficilmente vedrà il PD alla regia, e ci permettiamo di dubitare – fino a prova contraria – che si avvicinerà minimamente all’intensità finanziaria proposta, e lo diciamo a malincuore perché il territorio se lo meriterebbe”,

Maurizio Romani e Massimo Orlandini, presidenti rispettivamente di Ancora Italia Toscana e Ancora Italia Firenze: “Quello a cui abbiamo assistito è un spettacolo penoso, con il governatore della Regione Toscana che ha trasformato, come è nel suo stile, in uno show mediatico la firma di un’autorizzazione che, a detta di numerosi esperti,  mette a repentaglio la vita di decine di migliaia di vite e l’economia di un intero territorio. C’erano mille ragioni per non procedere con l’autorizzazione di un’opera folle, che devasterà l’ambiente e non renderà più sicura la nostra Nazione dal punto di vista energetico. In un momento in cui per altro il prezzo del gas sta calando e le scorte sono piene. Un’opera di cui si gioverà solo  l’azienda multinazionale che realizzerà l’impianto e il comparto statunitense delle commodity che procurerà la materia prima”.

© Riproduzione riservata

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