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Cantagallo, pesci morti nel fiume Bisenzio. Ipotesi rottura fognatura

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CANTAGALLO – Morìa di pesci nel fiume Bisenzio all’altezza de Il Fabbro, nel Comune di Cantagallo, provincia di Prato. Intervento di Arpat con Polizia Provinciale su segnalazione di cittadini che hanno visto decine di pesci morti sulla superficie dell’acqua.

L’ipotesi è di rottura di fognatura.

Il tratto si trova in prossimità della pescaia a monte dell’impianto di depurazione liquami della società Gida Spa.

Prelevati campioni sui pesci morti e inviati all’Istituto  Zooprofilattico a Pisa, mentre Arpat ha prelevato campioni di acqua. I pesci sono stati rimossi dall’amministrazione comunale, sindaco Guglielmo Bongiorno, per evitare putrefazioni.

Il testo del comunicato Arpat:

“Il personale ARPAT insieme a quello della Polizia Provinciale di Prato ha verificato che la portata del fiume era sensibilmente ridotta e l’acqua non scorreva sulla pescaia ma filtrava in sub-alveo per poi proseguire verso valle. A monte della pescaia l’acqua del Bisenzio si presentava limpida: l’alveo era ben visibile, privo di sedimenti e di pesci morti. A valle della stessa, invece, l’alveo del fiume, nel tratto fra la pescaia ed il successivo balzo, appariva di colorazione più scura, opalescente ed erano visibili alcuni pesci morti ma in avanzato stato di decomposizione.

Gli operatori intervenuti hanno eseguito due campioni di acqua superficiale del fiume, effettuando misurazioni strumentali del ph, della temperatura e dell’ossigeno disciolto che non hanno mostrato specifici problemi legati ad anossia del corpo idrico, frequenti in periodi siccitosi come l’attuale.

Inoltre hanno verificato, all’altezza della pescaia in riva destra, ai margini dell’alveo, la presenza di due manufatti: uno in cemento con alcuni tombini in ghisa, l’altro realizzato per captare le acque del fiume Bisenzio e convogliarle nel sistema di produzione di energia elettrica a valle della pescaia. L’acqua del canale di alimentazione del sistema idroelettrico era ferma e visibilmente pulita mentre il sistema di produzione di energia elettrica risultava inattivo.

Il personale tecnico ha quindi contattato Publiacqua Spa, gestore della rete fognaria in questione, per aprire uno dei tombini di ghisa, più precisamente quello posto su una porzione di terreno adiacente al fiume, in riva destra, a valle della pescaia, ed adiacente alla centrale idroelettrica.

In data 4 agosto, il personale Arpat è tornato sul posto per verificare con i tecnici di Publiacqua lo stato delle 2 fognature:

  1.  la prima, posta in riva destra a monte della pescaia, descritta sopra, che raccoglie i reflui domestici delle abitazioni soprastanti;
  2.  la seconda posta in riva sinistra che raccoglie i reflui urbani del Comune di Cantagallo, comprensivi di una forte componente di reflui industriali. Questa fognatura scorre parallela al Bisenzio in riva sinistra per tornare poi in riva destra, dove è ubicato, poco più a valle, il depuratore di Gida Il Fabbro, attraversando il fiume all’interno del manufatto in cemento costituente la briglia della pescaia.

Da una prima verifica del pozzetto, in riva sinistra del Bisenzio, è apparsa ipotizzabile una rottura della fognatura nel tratto di attraversamento del fiume, confermata dall’immissione nel pozzetto, posto in via di Moschignano, di un tracciante colorato (picccola quantità di fluorescina), che, dopo circa un quarto d’ora, è risultato visibile sulla pescaia. I tecnici di Publiacqua Spa hanno pertanto ritenuto necessaria una video ispezione del tratto fognario esaminato da effettuarsi a metà d’agosto, approfittando della chiusura delle industrie poste a monte.

In data 26 luglio 2022 il personale del dipartimento di Prato aveva già effettuato un sopralluogo nel medesimo punto della pescaia per una segnalazione di moria di pesci da parte della polizia municipale di Vaiano, la cui origine, con queste nuove evidenze, si può collegare alla presenza di trafilamenti di acqua dalla fognatura, riconducibile alle problematiche sopra descritte.

I pesci morti, ancora visibili nel fiume ed in avanzato stato di putrefazione, sono da attribuirsi all’evento del 26 luglio e non a quanto verificatosi, più di recente, ovvero in data 3 agosto.

Per completare l’ispezione sul corso d’acqua, i tecnici Arpat hanno percorso il Bisenzio fino all’immissione dello scarico del depuratore di Gida Spa nello stesso corso d’acqua, dato che, in data 30 luglio 2022 era stato eseguito un intervento in reperibilità per colorazione anomala.

Come già verificato in quell’occasione, è stato confermato anche in questi più recenti sopralluoghi che l’acqua del Bisenzio, chiara fino alla immissione dello scarico del depuratore, si colora in maniera evidente a valle dello stesso soprattutto a causa della esigua portata del fiume.

Infine durante l’intervento del 30 luglio, il personale ha prelevato campioni di acqua, i cui risultati analitici verranno resi noti appena disponibili”.

 

© Riproduzione riservata

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