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Crollo di Firenze, le 110 ore dei vigili del fuoco tra le macerie

Operazioni di soccorso senza sosta dei team Usar nel cantiere in via Mariti. Centinaia di vigili del fuoco impegnati. Sigilli al cantiere dopo il recupero della quinta vittima

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FIRENZE – Crollo di Firenze, le 110 ore dei vigili del fuoco tra le macerie.

Hanno lavorato senza sosta. Ininterrottamente. Dal crollo nel cantiere di via Marito poco prima delle 9 di venerdì 16 febbraio mattina che ha causato la morte di cinque operai e il ferimento grave di altri tre.

Al recupero del corpo senza vita dell’ultimo operaio disperso, recupero avvenuto intorno alle 23 di martedì 20 febbraio.

Concluse dopo 110 ore le operazioni di soccorso dei team Usar dei vigili del fuoco.

E con la conclusione delle operazioni di soccorso dopo un lavoro senza sosta, con il recupero della quinta e ultima vittima, è  stato sequestrato il cantiere.

Asl Toscana Centro, con il personale della sede centrale di Firenze, su delega della Procura di Firenze, ha posto mercoledi 21 febbraio i sigilli all’area interessata dal disastro.

Il sequestro è scattato dopo il recupero del corpo dell’ultimo operaio disperso, avvenuto intorno alle 23 di ieri 20 febbraio, dopo che un paio di ore prima i vigili del fuoco avevano individuato i resti sotto le macerie.

 Ricerca dell’ultimo disperso e messa in sicurezza di travi e parti pericolanti nell’area del crollo.

Dall’inizio delle operazioni, oltre al comandante provinciale, il vice comandante vicario e ai vari funzionari del comando di Firenze, si sono alternate diverse centinaia di unità di vigili del fuoco con varie specializzazioni: Usar (Urban Search And Rescue), Saf (Speleo Alpino Fluviale), Gos (Gruppo Operativo Speciale), Sapr (Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto), Coem (Comunicazione in Emergenza), cinofili. Nelle giornate del 16 e 17 febbraio sono state impegnati 80 vigili del fuoco, mentre i giorni successivi circa 60.

La prima vittima estratta Luigi Coclite, 59 anni, residente a Collesalvetti, Livorno, nella frazione di Vicarello, che è risultato deceduto al momento dell’arrivo dei primi soccorsi e delle forze di polizia giudiziaria venerdì mattina. Mentre altri tre operai, di origine rumena sono stati trasportati in ospedale perchè feriti ma non in pericolo di vita.

Altri quattro operai sono risultati dispersi sotto le macerie e non risultano ancora specificamente identificati, anche se sono stati comunque accertati i nominativi, ha precisato il procuratore capo di Firenze, Filippo Spiezia. Si tratta di Taoufik Haidar, 43 anni, che dalla scorsa estate viveva a Chiuduno, in provincia di Bergamo, dopo aver vissuto per diversi anni a Palazzolo sull’Oglio, comune in provincia di Brescia al confine con la provincia bergamasca. Mohamed El Ferhane, marocchino di 24 anni e Mohamed Toukabri, tunisino di 54 anni, entrambi residenti a Palazzuolo sull’Oglio. Così come il 56enne marocchino Bouzekri Rahimi, l’ultimo disperso il cui corpo è stato trovato sotto le macerie dopo 110 ore di ininterrotte ricerche da parte dei vigili del fuoco.

 

© Riproduzione riservata

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