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Crollo di Firenze, procuratore: “Criticità nel cantiere. Alcuni operai irregolari”

Filippo Spiezia: "In parte interessata da crollo presenti 8 lavoratori, operanti per 3 imprese diverse". Inchiesta omicidio plurimo aggravato "con violazione norme prevenzione infortuni sul lavoro". Esperti genetica per identificare corpi. Vigili del fuoco senza sosta per ricerca ultimo operaio disperso

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Crollo di Firenze, procuratore: “Criticità nel cantiere. Alcuni operai irregolari”.

“Da una prima ricostruzione della dinamica dell’incidente, è risultato che nella parte di cantiere interessata dal crollo erano presenti 8 lavoratori, operanti per 3 imprese diverse“. Così il procuratore capo di Firenze Filippo Spiezia in merito al crollo di venerdì 16 febbraio nel cantiere di via Mariti a Firenze, dove era in corso la costruzione di un supermercato Esselunga.

Cinque le vittime nel crollo di Firenze.

Prosegue senza sosta tra le macerie il lavoro dei Vigili del fuoco del nucleo Usar (Urban Search And Rescue) nelle operazioni di ricerca della quinta vittima, l’ultimo operaio disperso, e di messa in sicurezza di travi e parti pericolanti nell’area del crollo. Si cerca Bouzekri Rachimi, 56 anni, cittadino marocchino, residente a Palazzolo sull’Oglio, in provincia di Brescia.

Quindi il procuratore: “Risulta, da prime verifiche compiute che per alcuni operai vi fosse irregolarità per quanto riguarda la loro presenza sul territorio nazionale. Questo è un discorso diverso dalla verifica delle posizioni contrattuali. Mi riferisco alla posizione di queste persone e le norme di ingresso nel territorio nazionale”.

Il procuratore Filippo Spiezia “conferma l’avvenuta iscrizione da parte della Procura di un procedimento penale attualmente a carico di soggetti ignoti avendo acquisito elementi per ritenere configurabili i reati di omicidio plurimo aggravato, commesso con violazioni delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, e di crollo colposo di costruzioni o quanto meno di sue parti”.

Il procedimento penale viene seguito dai pubblici ministeri Francesco Sottosanti e Alessandra Falcone e personalmente dal procuratore Spiezia.

Da una prima ricostruzione della dinamica dell’incidente dunque, è risultato che “nella parte di cantiere interessata dal crollo erano presenti 8 lavoratori, operanti per 3 imprese diverse”, ha precisato Spiezia. Di questi, un operaio italiano, “compiutamente identificato”, ovvero Luigi Coclite, 59 anni, residente a Collesalvetti (Livorno), nella frazione di Vicarello, è “risultato deceduto al momento dell’arrivo dei primi soccorsi e delle forze di polizia giudiziaria”, mentre altri tre operai, di origine rumena, “anch’essi con identità accertata, sono stati trasportati in ospedale”.

Spiezia: “Altri quattro operai sono risultati dispersi sotto le macerie e non risultano ancora specificamente identificati, anche se sono stati comunque accertati i nominativi”. Si tratta di Taoufik Haidar, 43 anni, che dalla scorsa estate viveva a Chiuduno, in provincia di Bergamo, dopo aver vissuto per diversi anni a Palazzolo sull’Oglio, provincia di Brescia, al confine con la provincia bergamasca. Mohamed El Ferhane, marocchino di 24 anni Bouzekri Rahimi, marocchino di 56 anni, che risulta ancora disperso e le cui ricerche da parte dei vigili del fuoco vanno avanti ad oltranza. Mohamed Toukabri, tunisino di 54 anni. Questi ultimi tre risulterebbero residenti a Palazzuolo sull’Oglio.

Spiezia: “Continuano le ricerche della quinta vittima, rese difficili dal particolare stato dei luoghi conseguenti al crollo, nel quale sussistono condizioni di perdurante insicurezza”.

Il procuratore capo di Firenze rende noto che “sono state avviate le complesse operazioni di compiuta identificazione dei corpi rinvenuti sotto le macerie, anche attraverso gli esami di natura scientifica per conseguire la certezza delle identificazioni personali ed abbinare i nomi con i corpi degli operai, che hanno pesantemente subito l’azione del crollo dei materiali cementizi”.

“Le indagini sono complesse. Tuttavia la Procura di Firenze da subito ha adottato tutte le iniziative per assicurare le principali fonti di prova. Ovviamente il lavoro di acquisizione delle fonti di prova non è ultimato ma possiamo dire che abbiamo messo al riparo quelli che sono i principali dati probatori che ci serviranno anche per le ricostruzioni di tipo tecnico. Sul dinamismo che ha determinato questo disastro ovviamente non possiamo dire nulla, tutto è prematuro. Il dato molto empirico, che ci siamo fatti durante un sopralluogo, è che ci fossero diverse criticità. Si tratta di criticità che abbiano constato nel cantiere”.

“Sono state prontamente adottate iniziative per acquisire al procedimento gli elementi di prova, non solo documentali, onde ricostruire i fatti accaduti ed accertare eventuali responsabilità. La Procura sta assicurando il coordinamento delle attività investigative svolte delle forze di polizia giudiziaria intervenute: Ausl Toscana Centro – Dipartimento della Prevenzione; Ufficio Ispettivo del Ministero del Lavoro; Polizia Scientifica; Squadra Mobile di Firenze; Polizia Postale, Polizia Municipale di Firenze. Quest’ultima sta assicurando altresì, con grande impiego di risorse, la costante vigilanza del cantiere e di tutta l’area, che verrà sottoposta a sequestro all’esito del rinvenimento della dell’ultimo soggetto disperso”.

Il procuratore Filippo Spiezia ha colto l’occasione “per esprimere la gratitudine di questo Ufficio a tutto il personale di Polizia intervenuto che sta lavorando con encomiabile dedizione ed ai Vigili del Fuoco, che stanno svolgendo la loro delicata attività di recupero dei corpi delle vittime e di messa in sicurezza del cantiere, senza soluzione di continuità. Si richiede la collaborazione di tutti  affinché, una volta apposti i sigilli all’area in sequestro, ci si astenga da qualsiasi indebito accesso ai luoghi. Sia per preservarne il loro stato in vista delle indagini tecniche. Sia per evitare ulteriori incidenti, alla luce della instabilità delle strutture crollate e giacenti in sito”.

“Risulta, da prime verifiche compiute, che per alcuni dipendenti, operai, vi fosse una condizione di irregolarità circa la loro presenza sul territorio nazionale. Diverso è il discorso di completamento delle verifiche per quanto riguarda le posizioni contrattuali e quanto altro. Quindi, l’accertamento che vi sto comunicando è limitato a un dato di mera corrispondenza tra la posizione di queste persone e il rispetto delle norme in materia di ingresso sul territorio nazionale“.

Secondo quanto ha detto il procuratore al momento del crollo in altre aree del cantiere stavano lavorando circa dieci persone.

© Riproduzione riservata

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