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Droni e georadar per creare un Arno digitale, partono rilievi e campionamenti

Via al progetto dell'università di Firenze: l'obiettivo è la salvaguardia del fiume e del patrimonio culturale, ma anche garantire in futuro un'esperienza immersiva

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FIRENZE – Il fiume Arno sotto la lente degli studiosi. 

L’università di Firenze si prepara a creare un gemello digitale in 3D del fiume Arno, in particolare del tratto che attraversa il cuore storico di Firenze: da Ponte alle Grazie fino a Ponte alla Carraia, passando per Ponte Vecchio. Le attività di rilievo e campionamento, curate per l’Ateneo dal Dipartimento di ingegneria civile e ambientale (Dicea), partiranno ufficialmente il 29 agosto.

L’iniziativa si inserisce nell’ambito di due progetti a cui Unifi partecipa: Pnrr Changes, in cui il Dicea è coordinatore dello spoke dedicato alla protezione e conservazione dei beni culturali contro cambiamenti climatici e rischi naturali e antropici; Prin Pnrr Minosse, dedicato allo studio dell’inquinamento della plastica nei fiumi fino al mare.

“Per realizzare la copia digitale – spiega Grazia Tucci, docente di geomatica e coordinatrice delle rilevazioni sull’Arno – è previsto l’impiego di tecnologie multi-sensore di ultima generazione. L’obiettivo è la creazione di un rilievo tridimensionale dettagliato della batimetria fluviale, dei ponti, dei muri di contenimento e delle facciate degli edifici che si affacciano sul fiume. Inoltre – prosegue – verranno utilizzati droni e georadar per monitorare le strade adiacenti, un passaggio fondamentale per futura gestione dell’intero sistema fluviale: in questo modo potremo disporre di un modello per la valutazione dei rischi idraulici e ambientali, la pianificazione di interventi di salvaguardia, conservazione, valorizzazione”.

In parallelo verranno eseguite analisi approfondite sui sedimenti e sulla microplastica che si accumula sul fondo del fiume, successivamente analizzati con il Dipartimento di chimica dell’Ateneo fiorentino.

“La sinergia tra queste tecnologie – aggiunge Luca Solari, docente di idraulica – permetterà di creare un gemello digitale del tratto di fiume che non solo riproduce fedelmente la struttura visibile, ma integra anche informazioni cruciali su quanto non visibile in quanto perennemente sotto il livello dell’acqua (fondali, porzione sommersa dei ponti e delle opere idrauliche, stato di conservazione dei muri di contenimento), sui sottoservizi e sul livello di inquinamento di plastica nel fiume”.

Il progetto non è solo orientato alla salvaguardia del fiume e del patrimonio culturale, ma intende offrire in futuro anche un’esperienza immersiva. “Grazie all’utilizzo di visori VR – conclude Tucci – sarà possibile esplorare e interagire con il modello digitale del tratto di fiume in un’esperienza di realtà virtuale completamente immersiva”.

Oltre alla partecipazione della Società Canottieri Firenze, il progetto è stato reso possibile grazie alla collaborazione delle aziende Microgeo e Dynatech.

© Riproduzione riservata

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