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La nuova intelligenza artificiale di Google per i videogiochi non è creata per vincere

(Adnkronos) – Google DeepMind è al lavoro su SIMA, un’intelligenza artificiale progettata per apprendere le abilità di gioco in maniera sorprendentemente umana. Questo sistema, acronimo di Scalable, Instructable, Multiworld Agent (Agente Scalabile, Istruibile e Multi-mondo), rappresenta un salto qualitativo nell’interazione tra giocatori umani e intelligenza artificiale nei videogiochi. SIMA è al momento oggetto di ricerca e non è ancora pronto per il grande pubblico, tuttavia le sue potenzialità lasciano presagire una rivoluzione nel modo in cui interagiremo con i mondi virtuali. A differenza degli agenti AI tradizionali, spesso programmati per vincere a ogni costo, SIMA si concentra sull’esecuzione di compiti assegnati, apprendendo a giocare in modi che si armonizzano con le dinamiche di gruppo dei giocatori umani. Tim Harley, ricercatore di Google DeepMind e co-leader del progetto SIMA, durante un incontro con i giornalisti ha evidenziato la peculiarità di SIMA: “Non è addestrato per vincere, ma per partecipare attivamente al gioco, seguendo le istruzioni ricevute”. Questa caratteristica lo distingue nettamente dagli altri agenti AI, offrendo un’esperienza di gioco condivisa più naturale e coinvolgente. La formazione di SIMA è avvenuta in collaborazione con otto sviluppatori di giochi, tra cui Hello Games, Embracer, Tuxedo Labs e Coffee Stain. Attraverso l’integrazione in titoli come No Man’s Sky, Teardown, Valheim e Goat Simulator 3, SIMA ha imparato le basi del gioco, dimostrando un’eccezionale capacità di adattamento senza necessità di API personalizzate o accesso ai codici sorgente. L’approccio adottato per l’addestramento di SIMA include l’apprendimento attraverso l’istruzione in linguaggio naturale, la comprensione dei mondi tridimensionali e il riconoscimento delle immagini. Inizialmente, il team ha creato un nuovo ambiente nel motore Unity, dove gli agenti dovevano costruire sculture per testare la loro capacità di manipolazione degli oggetti. Successivamente, sono stati registrati coppie di giocatori umani – uno al comando del gioco e l’altro a fornire istruzioni – per catturare le istruzioni verbali e le motivazioni dietro le azioni intraprese, fornendo a SIMA un ricco database di apprendimento. Al momento, SIMA possiede circa 600 abilità di base, tra cui girare a sinistra, salire le scale e aprire il menu per utilizzare una mappa. Con il tempo, si prevede che sarà capace di svolgere funzioni più complesse all’interno dei giochi, come la ricerca di risorse e la costruzione di un campo base. Il progetto SIMA mira a creare un’esperienza di gioco unica, dove l’agente AI funge da compagno di squadra piuttosto che da semplice NPC (Non-Player Character) guidato dall’AI. Frederic Besse, co-leader del progetto SIMA, sottolinea che è ancora prematuro delineare tutte le possibili applicazioni di agenti AI come SIMA nel settore videoludico. Tuttavia, l’obiettivo è chiaro: rendere SIMA il compagno di gioco AI perfetto, capace non solo di eseguire azioni complesse ma anche, in futuro, di comunicare efficacemente con i giocatori umani, portandoli alla vittoria. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

© Riproduzione riservata

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