(Adnkronos) – “Oggi è possibile legare un radioisotopo a un carrier, usandolo in una prima fase diagnostica come tracciante per trovare le alterazioni tumorali. Successivamente al carrier possiamo legare un radioisotopo con funzione terapeutica, per andare a colpire il singolo target nella cellula tumorale e avere una radioterapia mirata per il singolo paziente. Il futuro saranno le combinazioni con altre forme terapeutiche, come ad esempio le immunoterapie”. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)