(Adnkronos) – “Indubbiamente negli ultimi anni, soprattutto i dati epidemiologici statunitensi, ci dicono che c’è un incremento nelle diagnosi di tumore del colon retto in soggetti più giovani, al di sotto dei 50 anni di età. È un trend che si sta lentamente spostando anche in Europa. I numeri in Italia non sono ancora così tranchant, così sicuri, ma indubbiamente è un fenomeno che nei nostri ambulatori vediamo quotidianamente.” Sono le parole di Chiara Cremolini professore ordinario di Oncologia all’università di Pisa in occasione della tappa di Pisa del tour di sensibilizzazione sul tumore uroteliale ‘Non girarci intorno’, promosso da Merck che si lega al Giro d’Italia, uno degli eventi sportivi più seguiti nel nostro Paese, di cui Merck è official partner. “Perché questo sta succedendo? La risposta in realtà non la conosciamo. Ci sono più delle ipotesi che non delle spiegazioni certe – ha proseguito Cremolini – Un’ipotesi è quella legata al nostro modo di mangiare, alla nostra alimentazione, ma anche all’assunzione involontaria, ovviamente, delle microplastiche proprio attraverso l’idratazione e l’alimentazione. C’è il problema del microbiota intestinale. L’utilizzo di antibiotici anche nei primi anni di vita, nell’infanzia e nella prima adolescenza può associarsi ad un’alterazione della flora batterica intestinale e tutto questo creare dei fattori predisponenti. Tra i giovani non abbiamo solo forme genetiche, purtroppo non sono infrequenti i casi sporadici e questo ci fa fare più fatica a fare talvolta delle diagnosi precoci.” ha concluso. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)