“Dal punto di vista clinico sono note le proprietà calmanti della camomilla, in grado di alleviare gli stati di stress e conciliare il sonno. Significative – prosegue l’immunologo – le sue qualità antinfiammatorie e digestive, utili a contrastare alcune forme di colite con gas intestinali, gonfiore addominale e particolarmente indicate per arginare la cattiva digestione ed il reflusso. In ragione delle sue proprietà rilassanti ed antispastiche, soprattutto in passato, essa veniva utilizzata per alleviare i dolori, specie quelli associati al ciclo mestruale.La camomilla supporta anche le funzioni del sistema immunitario e del sistema nervoso grazie al suo contenuto di flavonoidi, terpeni e vitamine dei gruppi A,B e C”. “Di rilievo pure la sua azione lenitiva e anti arrossamento per la pelle, ed è per questo che viene usata per allestire prodotto dermatologici come creme e lozioni, ma anche olii aromatici da disperdere negli ambienti per promuovere relax e benessere. Accanto alle molteplici proprietà benefiche l’assunzione di camomilla, però, può anche associarsi a qualche controindicazione, specie sul versante delle allergie. Appartenendo infatti alla stessa famiglia dell’artemisia e dell’ambrosia, la camomilla potrebbe evocare reazioni crociate in quei soggetti allergici a queste piante altamente allergizzanti”, rimarca. “Sono note le sue interferenze con alcuni farmaci antinfiammatori come l’aspirina e gli anticoagulanti, così come potrebbe potenziare gli effetti di medicamenti ansiolitici e sedativi assunti in contemporanea. Sebbene siano noti i suoi effetti positivi come adiuvante per i processi digestivi, in alcuni soggetti predisposti l’uso eccessivo di camomilla può portare a episodi di nausea, diarrea e vomito. Attenzione infine all’uso di camomilla in gravidanza perché per le ragioni espresse in precedenza, relative a interferenze farmacologiche, allergie o disturbi gastrointestinali, gli infusi di camomilla andrebbero consumati con ragionata parsimonia”, conclude. —altrowebinfo@adnkronos.com (Web Info)