L’asparago è leggero, ricco di fibre, di acqua e ha pochissime calorie, perfetto per chi cerca leggerezza. È una buona fonte di acido folico, vitamina C, vitamina K e antiossidanti naturali, preziosi per il nostro benessere generale. Ha anche un effetto diuretico, che lo rende un alleato per chi vuole depurarsi in modo naturale. Chi soffre di gotta, tuttavia, farà bene a consumarlo con parsimonia in ragione del suo elevato contenuto di purine che potranno determinare un aumento di acido urico nel sangue. Tra l’altro, l’asparago ha lo svantaggio di conferire all’urina un odore pungente a causa dell’acido aspartico e dei gruppi sulfurei in esso contenuti ma che non portano ad alcuna specifica controindicazione che non sia di tipo “olfattivo”. Grazie al contenuto di fibre solubili e insolubili, l’asparago concorre, inoltre, al mantenimento della funzionalità intestinale, alla proliferazione intestinale di Bifdobatteri e Lattobacilli, ma anche alla prevenzione del diabete di tipo 2 regolando i livelli ematici del glucosio. Infine, per la presenza di rutina e di carotenoidi, quest’ortaggio è in grado di svolgere un’azione protettiva sui vasi sanguigni ma anche sulla pelle rispetto ai danni potenziali dei raggi UV, dell’invecchiamento o dell’inquinamento. Per contro va ricordato il contenuto di fruttani, carboidrati fermentabili appartenenti alla grande famiglia dei ‘Fodmap’, che possono causare gonfiore, crampi, meteorismo e alterazioni dell’alvo nei soggetti con disbiosi fermentativa. Così come va detto che il consumo di asparagi potrebbe interferire con l’azione dei diuretici e anticoagulanti orali. Infine, sul piano allergologico, non senza aver prima precisato che gli asparagi sono considerati un alimento a moderato-alto contenuto di nichel, va ben evidenziato la stretta parentela biologica degli asparagi con altri componenti della famiglia botanica delle Liliaceae (come aglio, cipolla, porro, scalogno). —altrowebinfo@adnkronos.com (Web Info)