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Donna uccisa, marito confessa: “Volevamo farla finita insieme”

Rossella Cominotti uccisa con un rasoio. Alfredo Zenucchi in fuga dopo la colazione fermato dai carabinieri di Pontremoli. "Prima dovevo uccidere lei. Poi io. Ma non ce l'ho fatta a uccidermi". La ricostruzione

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MASSA CARRARA – Donna uccisa, marito confessa: “Volevamo farla finita insieme”.

’Volevamo farla finita. Prima dovevo uccidere lei, poi mi sarei tolto la vita io. Ma alla fine non ce l’ho fatta’’.

Ha confessato Alfredo Zenucchi, il marito di Rossella Cominotti, 53 anni, trovata uccisa venerdì 8 dicembre mattina in un albergo a Mattarana, nel comune di Carrodano, in provincia di La Spezia.

Zenucchi fermato dai Carabinieri in Toscana, nel territorio di Pontremoli,  dopo ore di ricerche a bordo di una Citroen C3 bianca. L’uomo è in stato di fermo con l’accusa di omicidio. Trasferito nel carcere di Massa Carrara.

Per uccidere Rossella Cominotti sarebbe stato usato un rasoio, ritrovato dai carabinieri di La Spezia sul luogo del delitto.

Restano però ancora da chiarire i motivi del presunto progetto di  omicidio-suicidio. Fermato nel pomeriggio dopo ore di ricerche dai carabinieri, l’uomo al momento è in stato di fermo con l’accusa di omicidio e sarà portato nel carcere di Massa Carrara.

Il comunicato diffuso dai Carabinieri sabato 9 dicembre. “In tarda serata di ieri si sono concluse le prime attività investigative coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di La Spezia, nella persona del Sostituto Procuratore dottoressa  Elisa Loris e condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di La Spezia.
La mattina del giorno 08.12.2023 perveniva chiamata su linea 112 NUE da parte della titolare
di una struttura ricettiva sita sul comune di Carrodano (SP) in cui segnalava di aver
rinvenuto all’interno di una camera il corpo esanime di una donna.
Personale del Nucleo Investigativo intervenuto sul posto per i rilievi del caso constatava
l’effettivo decesso della donna, identificata in Rossella Cominotti, per morte
violenta”.

La donna “presentava una profonda ferita al collo e sui polsi provocati da un rasoio sporco di
sangue rinvenuto sulla scena del crimine”.

Quindi, da informazioni di titolare e dipendenti della struttura ricettiva, è stato accertato che la donna soggiornava con Alfredo Zenucchi da alcuni giorni. E che l’uomo la mattina, dopo la colazione, si era allontanato dall’albergo in auto.

“Nel corso del sopralluogo emergeva sin da subito una situazione di coppia particolare e la
volontà da parte dei due coniugi di volersi togliersi la vita. Compresa una lettera,
apparentemente scritta dalla donna e sottoscritta da entrambi che palesava i propositi
suicidiari. Il medico legale intervento sul posto constatava che la donna sarebbe deceduta a
seguito di uno shock emorragico”.

Il passaggio delle Citroen C3 bianca ripreso dalle telecamere.

“È stato proprio il coordinamento investigativo con l’arma territoriale di Pontremoli  che ha permesso di concentrare le ricerche dell’auto e del presunto autore del delitto in quella zona. Alle ore 13.30 nel comune di Licciana Nardi in località Terrarossa,  personale Norm della Compagnia di Pontremoli coadiuvato da personale del dipendente Nucleo Investigativo ha bloccato l’auto”.

Alfredo Zenucchi è stato accompagnato al Comando Provinciale della Spezia per gli accertamenti del caso. La pm Elisa Loris ha interrogato l’uomo assistito dal difensore d’ufficio. L’uomo “confermava di aver inferto lui le lesioni alla coniuge in data 6 dicembre 2023 alle ore 20 circa che ne avrebbero cagionato la morte alle successive ore 22.30″.

E “di essere stato accanto a lei fino alla mattina del giorno 8 dicembre e di essersi allontanato dalla struttura ricettiva con l’intento di togliersi la vita ma di non aver avuto sufficiente coraggio per farlo”.

“Alle ore 19.30 del giorno 08.12.2023 conclusa la prima parte dell’attività investigativa
Alfredo Zenucchi veniva quindi dichiarato – ex. art. 384 c.p.p. – in stato di fermo poiché
erano emersi palesi e gravi indizi di colpevolezza a suo carico. In ordine al delitto di cui
all’art. 575 c.p. ed associato presso la Casa di Reclusione di Massa a disposizione dell’autorità giudiziaria”.

Rossella Cominotti e Alfredo Zenucchi gestivano da circa un anno l’edicola di Bonemerse, vicino Cremona.

Della coppia non si avevano più notizie da giorni. I familiari avevano lanciato un appello via social. “I telefoni non ricevono più nemmeno whatsapp e chiamate. Grazie a chi ci darà una mano a ritrovarli. In famiglia c’è molta paura”.

Poi il tragico ritrovamento della donna senza vita in una camera d’albergo venerdì 8 dicembre.

© Riproduzione riservata

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