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Corte dei Conti: Regione “incapace” indirizzare operato partecipate

"Forti perdite di esercizio" per Fidi e Firenze Fiera. Giani: "Corte dei Conti diffidente". Lega Salvini: "Reiterata malagestione". FdI : "Sempre meno chiaro riassetto partecipate"

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Corte dei Conti: Regione “incapace” indirizzare operato partecipate

La sezione regionale di controllo della Corte dei Conti ha parificato il rendiconto generale della Regione Toscana relativo all’esercizio 2022 “rilevata la generale regolarità delle poste contabili”.

Nel 2022, rileva la Corte dei Conti, “si confermano le criticità già riscontrate negli esercizi precedenti relativamente alla gestione delle società partecipate. L’attività di razionalizzazione delle partecipazioni societarie, ai sensi del d.lgs. n. 175/2016, evidenzia l’incapacità della Regione di indirizzare in maniera incisiva l’operato delle società. E di ottenere una inversione di tendenza sulla profonda crisi strutturale del settore ‘partecipazioni’ (come dimostra la continua adozione di piani industriali e di risanamento). In tal senso si osservano le forti perdite di esercizio che caratterizzano due importanti società partecipate. Fidi Toscana Spa che registra una perdita di 1,5 milioni, e Firenze Fiera Spa che chiude con una perdita di 4,2 milioni”.

Giani: “Sulle società partecipate ho visto, fermo restando un’opinione di grande diffidenza della Corte dei Conti, a far sì che la Regione sia dentro le società partecipate. Ma vi sia sostanzialmente un equilibrio ed una sintonia che si è venuta a creare sul fatto quantomeno di non farne altre”.

La Corte dei Conti ha sollevato eccezione per i capitoli di spesa relativi agli oneri di ammortamento dei mutui contabilizzati nel perimetro sanitario per 46,94 milioni che devono essere vincolati nel risultato di amministrazione. E per i capitoli di spesa relativi all’incremento del fondo del salario accessorio 2022 del personale non dirigente per 2,08 milioni.

L’aspetto maggiormente critico rilevato dalla sezione di controllo della Corte dei Conti è quello relativo all’incremento del Fondo del salario accessorio del personale non dirigente per un importo di 2,08 milioni. “Che non trova giustificazione nelle norme del Ccnl. E deve, pertanto, ritenersi illegittimo in quanto finanziato con risorse aggiuntive e ulteriori rispetto a quelle consentite dalle uniche fonti legittimate costituzionalmente a disciplinare il trattamento economico dei dipendenti pubblici (Ccnl e legge statale). Tale irregolarità rileva in sede di parifica, in quanto le risorse utilizzate per finanziare l’incremento del fondo sono state prelevate dal Bilancio gravandolo di una spesa ingiustificata”.

Risulta in crescita l’indebitamento a carico della Regione che raggiunge un’incidenza di 366 euro per abitante.

Giani: “Sono molto contento perché stiamo ragionando di un movimento di risorse finanziarie di 20 miliardi di euro. E quindi si capisce quante siano residuali gli unici due rilievi posti e la parifica per noi è una grande soddisfazione. Perché si è visto accertato come il bilancio della Regione Toscana sia stato sviluppato correttamente nell’esercizio 2022″.

Poi Giani: “I due rilievi della Corte dei Conti si riferiscono l’uno a 46 milioni di oneri di ammortamento sui mutui. Che secondo la Corte, anche se si tratta di materia sanitaria, si devono trovare nella parte ordinaria del bilancio. E noi faremo un emendamento al prossimo rendiconto che è in discussione in Consiglio per rimediare a questo aspetto. Perché ci sono tutte le condizioni per coprirlo nella parte ordinaria. L’altro, invece, anche se può apparire minuscola rispetto a quella che è l’entità del bilancio e di cui abbiamo ragionato, e dove ci sentiamo di avere ragione, riguarda 2 milioni di euro. Per i 172 operatori a servizio degli staff, degli organi istituzionali della Regione, sia del Consiglio che della Giunta. Sotto questo aspetto ci muoveremo per chiarire più a fondo, offrire le nostre controdeduzioni. Perché pensiamo che con il nuovo assetto legislativo del dl 44, recentemente approvato dal Parlamento, abbiamo agito correttamente”.

Giani: “In realtà una società non c’è più perché ormai siamo all’omologa del tribunale per quello che riguarda la liquidazione della società delle Terme di Montecatini. Ma che non è una liquidazione in senso sostanziale. Lo è in senso formale perché noi vogliamo rilanciare Montecatini. Quindi ho detto che gestiremo direttamente quello il Tettuccio, l’Excelsior, Regina. Per garantire a Montecatini quella funzione di rilancio, quella proiezione di una Montecatini che è patrimonio d’arte, patrimonio di terme, luogo ideale per eventi. Che la Regione cercherà di sviluppare in una forma che non sarà più quella della società per azioni che precedentemente l’animava”.

Per quanto riguarda invece l’aeroporto dell’Isola d’Elba, ha osservato Giani, “continuo a credere che con 100 metri di pista in più possano arrivare le compagnie. E conseguentemente favorire l’afflusso ed il celere deflusso dall’Isola. Quindi nella società operazione di gestione dell’aeroporto anche se non hai i crismi di una società che produce utili continuo a crederci. Perché voglio arrivare, con un parziale allungamento della pista di 100-150 metri, a mettere quei voli di linea che allora sì darebbero anche significato economico alla gestione dell’aeroporto di Campo dell’Elba”.

All’udienza, presieduta dal presidente di sezione Maria Annunziata Rucireta, presenti per l’amministrazione regionale il presidente della Regione, Eugenio Giani, il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, e numerosi consiglieri regionali.

La relazione allegata al rendiconto generale della Regione Toscana 2022 è stata illustrata dai magistrati Francesco Belsanti, Paolo Bertozzi, Rosaria Di Blasi e Anna Peta. Successivamente il procuratore regionale Massimo Chirieleison ha svolto la propria requisitoria orale, cui è seguito l’intervento del presidente Giani.

Elena Meini, capogruppo Lega  Consiglio regionale della Toscana: “Anche quest’anno la Corte dei Conti bacchetta la Regione Toscana sul tema delle partecipate definendola ‘Incapace d’indirizzare la crisi per ottenere un’inversione di tendenza’. In sintesi, prosegue, colpevolmente, la crisi strutturale del settore con conseguenti e gravi perdite milionarie. Si tratta, quindi, di reiterata malagestione che inchioda Fidi Toscana e Firenze Fiera. Le due maggiormente sotto la lente d’ingrandimento della Corte. Sono soldi pubblici (quindi di tutti i toscani) spesi male. Che testimoniano, appunto, il deficitario controllo da parte di chi ci amministra a livello regionale”.

“Pure sul delicato tema della sanità, abbiamo, al pari della Corte dei Conti, forti preoccupazioni. D’altronde le problematiche sono sotto gli occhi di tutti. E non pare esserci, anche in questo campo, un auspicabile cambio di passo per il bene dei cittadini”.

 

Alessandro Capecchi, consigliere regionale di Fratelli d’Italia e presidente commissione Controllo: “Ancora una volta la Corte dei Conti ha parificato il bilancio della Regione Toscana ad eccezione di alcuni capitoli e mettendo in evidenza ritardi e omissioni della giunta Giani. Sanità, personale e partecipate sono i talloni d’Achille del bilancio 2022. In particolar modo i giudici economici hanno evidenziato l’esistenza di rapporti poco trasparenti e chiari tra il bilancio ordinario e quello delle Asl. Le critiche all’organizzazione regionale mosse dalla Corte dei Conti sono simili a quelle che il centrodestra evidenzia da diversi anni. Registriamo un leggero miglioramento dei conti. Ma emerge un passivo superiore ai 1,4 miliardi di euro. E la nostra Regione rimane uno degli enti con uno dei più alti indici di indebitamento d’Italia“.

“In Commissione Controllo, chiederemo alla giunta come intende intervenire per affrontare i rilievi mossi dalla Corte dei Conti. Non solo sul 2022 ma anche in prospettiva futura. C’è da sottolineare che è sempre meno chiaro il riassetto delle società partecipate toscane. Eppure in un contesto come questo il governatore Giani ha ribadito che entro il 2024 sarà messa in piedi Toscana Strade. Ci chiediamo come sarà possibile costituire la società che dovrà occuparsi della gestione della Fi-Pi-Li e di altre reti viarie, alla luce delle più recenti sentenze costituzionali in materia e anche delle evidenze della stessa Corte. Su Toscana Strade stiamo portando avanti un approfondimento da mesi. Perché l’operazione sembra presentare lacune sotto il punto di vista normativo. Speriamo che la Giunta Giani sia in grado di fornirci risposte adeguate”.

La gestione finanziaria registra entrate e spese di competenza pari, rispettivamente, a 12.887,34 milioni e a 12.701,08 milioni. E si chiude con un risultato di amministrazione formale che presenta un saldo positivo di 533,96 milioni, in crescita rispetto ai valori, sempre positivi, registrati nel 2021 e nel 2020. La parte disponibile, tenuto conto delle quote accantonate e vincolate, rimane in disavanzo di 1.354,52 milioni. Con una riduzione di 172 milioni sul dato del precedente esercizio.

Commenta la dichiarazione di parificazione: “È dunque proseguito anche nel 2022 il percorso di rientro dal disavanzo. Nonostante si sia evidenziata la necessità di un riequilibrio della sua composizione interna tra il perimetro ordinario e perimetro sanitario, a cui la Regione ha già dato corso attraverso un ingente trasferimento di liquidità dalla cassa ordinaria”.

La sezione regionale di controllo della Corte dei Conti “ha ritenuto non regolare, alla luce di una recente pronuncia della Corte costituzionale, l’iscrizione nel perimetro sanitario del bilancio delle spese di ammortamento dei mutui contratti dalla Regione. Che non potranno pertanto essere finanziate con il Fondo sanitario destinato ai livelli essenziali di assistenza”.

“La gestione del perimetro sanitario del bilancio regionale non ha ancora superato le numerose criticità, già rilevate nei precedenti esercizi. Che ne compromettono l’efficienza e la trasparenza in un contesto che ancora risente dei pesanti effetti prodotti dalla pandemia sui costi del Ssr. Nonostante l’incremento del finanziamento statale a valere sul Fondo sanitario indistinto, registrato negli ultimi due esercizi, la Regione ha dovuto contribuire con risorse proprie per circa 130 milioni alla copertura delle perdite del Ssr del 2021”.

Inoltre, per la Corte dei Conti è “da stigmatizzare il ricorso da parte della Regione allo strumento normativo per aggirare il divieto di soccorso finanziario posto dal d.lgs. n. 175/2016. Autorizzando, ad esempio, l’acquisizione di beni patrimoniali delle società in crisi o in liquidazione. E vulnerando il principio dell’autonomia patrimoniale che caratterizza il ricorso alle società partecipate. Emblematica l’autorizzazione ad acquistare i beni immobili della società terme di Casciana Spa in liquidazione (con accollo dei mutui e dei debiti della società) e della società Terme di Montecatini Spa”.

“Con riguardo al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), tra il 2021 e il 2022, la Regione Toscana ha avviato investimenti a valere su risorse derivanti dal Pnrr per 607,4 milioni. A ciò si aggiungono ulteriori fondi derivanti dal Piano nazionale complementare per 199,2 milioni e dal Fondo complementare regionale per 31,4 milioni a valere su risorse proprie. Il complesso dei costi ammessi a finanziamento si attesta quindi a 838 milioni.

Con riguardo alla spesa di personale, l’onere sostenuto nel 2022, in termini di impegni, pari a poco più 153 milioni, si attesta al di sotto del valore medio della spesa di personale del triennio 2011-2013 (161 milioni), che costituisce il limite di spesa ‘storico’ vigente. Anche l’ulteriore limite relativo alla spesa di personale a tempo determinato (15,7 milioni) è stato rispettato, con una spesa impegnata pari a 9,3 milioni2.

 

 

 

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