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PONTEDERA – Viareggio Cup: Sandy Iannella, prima allenatrice squadra maschile del torneo.
Per la prima volta a guidare una panchina maschile nella Viareggio Cup c’è un’allenatrice.
Sandy Iannella, nata a Livorno, 39 volte maglia azzurra con la Nazionale anche protagonista agli Europei 2013 e 2017, è allenatrice della squadra maschile Pontedera Primavera.
Dopo il vittorioso debutto con i nigeriani dell’Alex Transfiguration (1-0), il Pontedera Primavera ha perso 2-1 in pieno recupero con Honvéd Budapest. E venerdì 16 febbraio al Mannucci di Pontedera se la vede con i brasiliani Ibrachina.
“Ci è andata male perché i ragazzi hanno disputato una buona partita: fisicamente i miei non sono dei colossi, gli avversari erano molto più prestanti. Comunque è tutta esperienza”, racconta Sandy Iannella in merito al ko con Honvèd Budapest.
E racconta: “Alla fine della stagione scorsa, ho appeso le scarpette al chiodo: giocavo a Pontedera, ma già da tempo avevo preso il patentino. Era un mio obiettivo quello di allenatore. Ho avuto la fortuna di trovare subito un posto: per me non faceva differenza calcio maschile o femminile. Da questo punto di vista sono di larghe vedute. Il direttore generale del Pontedera, Emiliano Branca, mi ha prospettato l’idea di sedermi in panchina della formazione Under 18. Non ci ho pensato neppure un attimo. Ho detto sì. Mi piacciono le sfide”.
Poi: E’ dal 16 agosto che lavoro con questo gruppo. Ho trovati giovani molto disponibili. Io ho cercato di trasmettere le miei idee, ma sul piano tattico ho fatto tesoro di quel che ho imparato nel corso della mia carriera. Il tipo di gioco è in base alle caratteristiche dei calciatori che ho ha disposizione. Per dire, abbiamo cominciato con un 4-3-1-2 ma dopo alcune partite, quando ho fatto una conoscenza maggiore dei ragazzi, mi sono resa conto che forse era meglio passare alla difesa a tre, avendo degli ottimi centrali ed esterni di gamba, capaci di coprire tutta la fascia. Ecco dunque che siamo passati al 3-5-2: sì, nelle ripartenze siamo molto pericolosi”.
