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Firenze, merli usati come richiami. Scatta la denuncia

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BORGO SAN LORENZO – I militari della Stazione Carabinieri Forestali di Borgo San Lorenzo, Firenze, hanno eseguito un sopralluogo in seguito a una segnalazione di detenzione di avifauna in condizioni non idonee in un immobile a Vicchio, Firenze.

Giunto sul posto il proprietario dell’immobile e informato dei motivi del controllo, i Carabinieri forestali entravano nell’edificio, che risultava essere un deposito di materiale vario, tra cui numerose gabbie per uccelli, che l’interessato dichiarava di aver utilizzato per l’allevamento di richiami vivi, attualmente cessato.

L’uomo ha spiegato ai militari di avere solo tre esemplari di merlo, detenzione che giustificava producendo copia dell’istanza di autorizzazione per allevamento di uccelli da utilizzare come richiami vivi, presentata alla Regione Toscana, che tuttavia non era stato ancora autorizzato. I tre esemplari di merlo, non ancora adulti, erano all’interno di una gabbietta delle dimensioni di circa 20×30 cm con altezza di circa 25 cm. La gabbia era fornita di cibo e acqua, ma le dimensioni non erano adeguate ad ospitare tre merli. Gabbie di tale tipo vengono infatti di solito utilizzate per la detenzione di un solo uccello durante l’attività venatoria

Circa l’origine dei tre volatili, l’uomo produceva un documento a sua firma, attestante la provenienza di otto merli dall’allevamento di uccelli da utilizzare come richiami vivi, di sua proprietà. I Carabinieri forestali hanno poi chiesto che venisse loro mostrato il luogo dove si trovavano gli altri uccelli dell’allevamento, da cui sarebbero nati anche gli altri indicati nel documento esibito.

Tuttavia il luogo del presunto allevamento risultava in realtà chiuso e l’immobile non più nella sua disponibilità. L’uomo dichiarava inoltre di non avere altri esemplari oltre ai tre poiché riferiva che ignoti ne avevano aperta la gabbia, facendoli volare via. Appariva chiaro ai militari che la detenzione dei tre merli fosse riconducibile ad una illecita cattura in natura, con plausibile sottrazione dei piccoli dal nido.

I militari hanno segnalato l’uomo all’Autorità Giudiziaria per aver detenuto come richiami vivi per l’attività venatoria esemplari di avifauna selvatica, nei cui confronti è consentita l’attività venatoria, dei quali non era però in grado di attestare la regolare provenienza e pertanto riconducibili ad una illecita cattura in natura. Inoltre gli veniva contestato di aver tenuto in condizioni non compatibili con la loro natura i merli, ancora non adulti, che custodiva all’interno di un’unica piccola gabbia.

I Carabinieri forestali procedevano al sequestro dei volatili dopo aver disposto che i tre esemplari fossero detenuti in singole gabbie. In applicazione della Legge Regionale di riferimento è stata comminata anche una sanzione amministrativa di 100 euro.

 

© Riproduzione riservata

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