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Morto Matteo Messina Denaro. Il boss di Cosa Nostra aveva 61 anni

Ergastolo anche per la strage di via dei Georgofili a Firenze. Arrestato nel gennaio scorso dopo 30 anni di latitanza. Sindaco Castelvetrano: "Si chiude un libro". Disposta autopsia

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FIRENZE – Morto Matteo Messina Denaro. Il boss di Cosa Nostra aveva 61 anni

E’ morto nel reparto detenuti dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila il boss mafioso Matteo Messina.

Arrestato dai Carabinieri del Ros il 16 gennaio scorso a Palermo dopo trenta anni di latitanza, Messina Denaro era stato tradotto nel supercarcere dell’Aquila.

Era in coma irreversibile per le conseguenze di un tumore al colon.

Matteo Messina Denaro condannato all’ergastolo anche per la strage di via dei Georgofili a Firenze del 1993 in cui persero la vita cinque persone.

La Procura dell’Aquila, di concerto con la procura di Palermo, ha deciso di disporre l’autopsia sulla salma di Matteo Messina Denaro “persona notoriamente afflitta da gravissima patologia. L’apertura di un procedimento è atto tecnico necessario per procedere a tale incombenza”.

Il boss di Castelvetrano condannato all’ergastolo anche per le stragi di Capaci e via D’Amelio che portarono all’assassinio di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e degli agenti delle scorte.

Condannato all’ergastolo anche per le stragi di Milano e Roma del 1993.

Condannato all’ergastolo anche per sequestro e omicidio del piccolo Giuseppe di Matteo, il cui corpo venne disciolto nell’acido.

Il boss è stato ricoverato in ospedale lo scorso 8 agosto. L’Asl dell’Aquila è da giorni al lavoro per gestire le fasi successive alla morte di Messina Denaro. Dalla riconsegna della salma alla famiglia, che è rappresentata dalla nipote, l’avvocata Lorenza Guttadauro, che si trova all’Aquila da diversi giorni. Presente anche la figlia del boss, Lorenza Alagna, che nei mesi scorsi ha chiesto e ottenuto il riconoscimento del cognome del padre. La struttura sanitaria è presidiata da decine di poliziotti, Carabinieri e uomini della Guardia di fFnanza, con il sostegno dell’Esercito.

Dopo la cattura, Messina Denaro è stato sottoposto alla chemioterapia nel supercarcere dell’Aquila dove gli è stata allestita una sorta di infermeria attigua alla cella.  Nei 9 mesi di detenzione, il boss mafioso di Castelvetrano è stato sottoposto a due operazioni chirurgiche legate alle complicanze del cancro.

Enzo Alfano, sindaco Castelvetrano: “Per Castelvetrano la morte di Messina Denaro rappresenta la chiusura di un capitolo e l’apertura di un nuovo capitolo. La liberazione di Castelvetrano è avvenuta con l’arresto. Oggi con la morte si chiude un libro per aprirne un altro. Fatto di tanti radici che questa città ha, radici nobili, cultura, storia, arte, bisogna tornare a parlare di Castelvetrano con attività culturali che la identificano, il nostro centro storico, ad esempio, o il parco archeologico. Castelvetrano non è riuscita a essere conosciuta proprio a causa di questa cappa”

 

Salvatore Borsellino, fratello di Paolo Borsellino, ad Adnkronos: “Se fossi credente, visto che non c’è stata una giustizia in terra, potrei confidare in una divina, purtroppo essendo laico non posso sperare neppure in quella. L’arresto di Matteo Messina Denaro non è stata una vera e propria cattura, sapeva di essere malato e ha pensato di farsi curare dallo Stato invece che in latitanza. Oggi, con la sua morte si porta i suoi terribili segreti nella tomba. D’altra parte era impensabile che un criminale di quello spessore si potesse pentire. Era assolutamente improbabile”.

Poi: “Con la sua fine non credo si chiuda niente. La mafia non è stata sconfitta, anzi è più forte di prima. Non parlo di quella degli anni ’90, della Cosa Nostra stragista, ma di una mafia molto più pericolosa, che si è insinuata nell’economia, nelle amministrazioni, che è si resa invisibile e che, per questo motivo, è difficile da scoprire ed estremamente più pericolosa. Non ho motivo per rallegrarmi. Penso solo che oggi è morto un criminale, ma nessuno mi ridarà mio fratello né la verità sulla strage in cui ha perso la vita”.

© Riproduzione riservata

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