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BARBERINO TAVERNELLE – Una storia che parte dal 1893, ma che ha trovato la sua casa moderna esattamente trent’anni fa nel cuore della Toscana. Carapelli Firenze ha celebrato ieri un traguardo fondamentale: i 30 anni dello stabilimento di Barberino Tavarnelle.
Inaugurato nel 1995, questo sito non è solo un luogo di produzione. È diventato il simbolo di come un marchio storico possa evolversi senza tradire le proprie radici. Questa mattina, alla presenza delle istituzioni e del management, si è festeggiato un percorso che unisce tradizione e tecnologia.
I numeri dello stabilimento sono impressionanti. L’impianto è completamente digitalizzato e vanta tecnologie all’avanguardia per la conservazione dell’olio. La capacità produttiva supera i 100 milioni di litri l’anno, gestiti su otto linee di confezionamento. Da qui, l’olio toscano parte per il mondo. Il 40% della produzione resta in Italia, ma il 60% vola all’estero: Europa, Stati Uniti, Canada e nuovi mercati emergenti. Carapelli si conferma così un vero ambasciatore del Made in Tuscany.
Non si tratta solo di volumi, ma di qualità del lavoro. L’azienda impiega 132 dipendenti diretti. Il legame con il territorio è fortissimo: l’82% del personale proviene dall’area tra Firenze e Siena. Un dato significativo riguarda l’inclusività: il 40% dell’occupazione è femminile. Anche l’indotto parla toscano, con un terzo delle forniture di materiali e servizi reperito in loco.
Sul fronte ambientale, Carapelli è un pioniere. Daniele Lucchetti di Bureau Veritas ha ricordato un primato importante: è stato il primo stabilimento in Italia a ottenere la certificazione ‘zero rifiuti’. Oltre il 95% degli scarti viene reimmesso nella catena del riciclo, un risultato confermato per il terzo anno consecutivo.
All’evento ha partecipato il presidente della Regione, Eugenio Giani. “L’olio toscano è radice della nostra cultura nazionale”, ha dichiarato il governatore. “Carapelli ha dato forza e diffusione a un prodotto iconico. Questi 30 anni dimostrano una ricerca costante di innovazione, qualità e occupazione”. Presenti anche Stefania Saccardi, Dario Nardella e i vertici globali del gruppo, tra cui il Ceo di Deoleo, Cristóbal Valdés, che ha confermato la centralità dell’Italia nei piani futuri.
Il general manager Bruno Seabra ha aperto i lavori parlando di “responsabilità verso il futuro”. Un futuro che passa dagli accordi di filiera. Durante la tavola rotonda Territorio e impresa, i rappresentanti di Confagricoltura e Cia Toscana hanno lodato il dialogo costruito negli anni. Carapelli è stata precursore in questo, investendo sulla valorizzazione dell’olio 100 per cento italiano e garantendo una crescita sostenibile per gli agricoltori locali.
Un anniversario che non guarda solo al passato, ma rilancia la sfida: portare l’eccellenza dell’olio italiano sulle tavole di tutto il mondo, partendo dalle colline di Tavarnelle.



