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Mutui, Patuelli: “Con Mef al lavoro per rinegoziazione e surroga”

Presidente Abi a Firenze per Pegaso d'Argento in Consiglio regionale. "Da inizio gennaio mio grido allarme aumento tassi"

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FIRENZE – Mutui, Patuelli: “Con Mef al lavoro per rinegoziazione e surroga”.

“È dall’inizio di gennaio che ho gridato l’allarme per l’aumento dei tassi imprevisto ancora a maggio, giugno dell’anno scorso, e che poi si è realizzato con un ritmo molto insistente. E la preoccupazione che ho da inizio d’anno, e l’ho esplicitata plurime volte, è che imprese e famiglie in Italia in particolare non prevedessero questi aumenti”.

Così Antonio Patuelli, presidente Abi Associazione bancaria italiana, parlando di caro mutui a Firenze in occasione della cerimonia in Consiglio regionale della Toscana. Consiglio regionale, presidente Antonio Mazzeo, che ha conferito a Patuelli il Gonfalone d’Argento, massima onorificenza Regione Toscana. Patuelli: “Onorato per questa onorificenza”.

Patuelli: “Le ipotesi per contrastare il caro mutui in parte le ho enunciate il 5 luglio scorso all’assemblea Abi. E stiamo lavorando con il ministero dell’Economia per trovare delle possibilità di ampliamento delle misure che non sono solo di allungamento. Sono anche di rinegoziazione o surroga, tutto il possibile nell’ambito delle rigide norme che l’autorità bancaria europea, l’Eba, ci continua a imporre”.

Spiega il presidente Abi: “Alcuni prudentemente, il 63% delle persone, avevano sottoscritto mutui a tasso fisso con tassi infimi, ecco per loro non c’è nessun problema. I problemi sono per le banche che devono garantirsi una raccolta a maggiori costi per introito di rate di mutui che rimangono inalterate. Per il 37% dei mutuatari che invece hanno scelto quello che all’epoca sembrava più conveniente ma che era più rischioso, il tasso variabile, chiaramente ci sono tante misure a disposizione”.

Poi: “Non siamo interessati socialmente alle crisi delle famiglie, anzi siamo interessati a prevenirle. Prevenendo le crisi delle famiglie si prevengono anche i crediti deteriorati e maggiori oneri di capitale per le banche. Quindi l’interesse a contrastare il caro mutui tra famiglie e banche è assolutamente convergente”. 

“Ci sono importanti paesi dell’Europa che non prevedono e non usano i tassi fissi, quindi per essere precisi il 37% dei tassi variabili in Italia non è un picco in alto ma una media abbastanza bassa. Rimane il fatto che per 10 anni in Italia i tassi variabili costavano meno dei tassi fissi. E di conseguenza l’educazione finanziaria doveva essere molto sofisticata, uno doveva sapere la storia economica e finanziaria. Quello che io ho predicato per anni. I tassi a zero non sarebbero durati per l’eternità. Ma era troppo forte l’attrattiva di pagare il più delle volte 50 punti base in meno”.

Quindi Patuelli: “Penso che adesso non bisogna fare troppi processi alla storia ma affrontare i problemi che ci sono cercando di evitare la crisi delle famiglie e delle imprese. Applicando le normative europee ma avendo anche un po’ di flessibilità contrattuale in più tra le parti contraenti”.

Cerimonia di consegna del Pegaso d’Argento ad Antonio Patuelli da parte del Consiglio Regionale della Toscana col presidente Antonio Mazzeo. Presente il segretario questore dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, Francesco Gazzetti.

La cerimonia si è svolta nella Sala Gonfalone di Palazzo del Pegaso a Firenze, di fronte alle autorità civili e militari.

Antonio Mazzeo, presidente Consiglio regionale della Toscana: “Conferire il Gonfalone d’argento a Antonio Patuelli significa consegnare questa onorificenza a una persona che alla nostra regione ha legato gran parte della sua storia”.

“Patuelli non è solo presidente da un decennio di Abi. E’ una personalità di primo piano nel mondo della finanza italiana. Ed è stato un protagonista della storia politica, come deputato e membro del governo Ciampi. Ha all’attivo una presenza qualificata in diverse istituzioni culturali, tra cui il Gabinetto Viesseux di Firenze. La Toscana, in questo percorso, ha rappresentato e rappresenta per lui un ‘filo rosso’ che tiene insieme la sua formazione, le sue attività e ciò che è arrivato ad essere oggi”.

“Ma la sua attività non si esaurisce nell’ambito della finanza trovando un grande sbocco anche in ambito culturale. In questo settore il presidente Patuelli è legatissimo ad autorevolissimi organismi fiorentin. Già presidente del comitato toscano per il cinquantenario della morte di Piero Gobetti, poi consigliere dell’Accademia dei Georgofili, fa parte oggi dei Consigli di amministrazione della Fondazione Cesifin Alberto Predieri. Della Fondazione Biblioteche della Cassa di Risparmio di Firenze e dell’Associazione Amici dell’Accademia della Crusca. E collabora oggi col Gabinetto Scientifico Letterario Vieusseux di Firenze, presieduto da Riccardo Nencini”.

Patuelli: “Con la Toscana, ho avuto un rapporto intenso, di formazione culturale, di passioni personali, di carattere professionale. Ho capito che i rapporti tra la Romagna e Firenze e la Toscana sono antichi, risalgono addirittura all’epoca dei bizantini. E si sono poi rafforzati con la figura di Dante Alighieri, che unisce Firenze e Ravenna in modo indissolubile. E sono orgoglioso che la Cassa di Ravenna e la Fondazione abbiano contribuito al restauro e al recupero dei luoghi danteschi a Ravenna e che ancora oggi ne consentano il mantenimento e la fruizione da parte del pubblico. È un impegno al quale non ci sottrarremo nemmeno in futuro”.

 

© Riproduzione riservata

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