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Paracetamolo in gravidanza e autismo, lo studio che smentisce Donald Trump

Le prove esistenti in medicina non collegano l’uso di paracetamolo da parte della madre durante la gravidanza con l’autismo o l’Adhd nei figli. Sono queste le conclusioni alle quali è arrivato un gruppo di ricercatori dell’Università di Liverpool che ha revisionato oltre 40 studi in materia arrivando così a smentire le parole del presidente statunitense Donald Trump.

Trump, negli scorsi mesi, aveva esortato le donne a “combattere con tutte le loro forze” per sopportare il dolore senza ricorrere all’uso di paracetamolo. L’antidolorifico, noto anche come acetaminofene o Tylenol, secondo Donald Trump, contribuisce all’aumento dei tassi di autismo. Parlando in una conferenza stampa dedicata al tema e tenutasi alla Casa Bianca a settembre, il presidente degli Stati Uniti ha affermato che le donne dovrebbero parlare con il proprio medico per limitarne l’uso durante la gravidanza.

Autismo e paracetamolo

Negli ultimi decenni, i tassi di autismo sono aumentati in tutto il mondo. Dottori e scienziati hanno ritenuto che questa tendenza sia dovuta a una maggiore consapevolezza, a miglioramenti nella diagnosi e a un sostanziale ampliamento dei criteri utilizzati dai medici per definire la condizione di salute dei giovani.

Pubblicata sul British Medical Journal, la revisione scientifica condotta dai ricercatori di Liverpool ha analizzato studi scientifici degli ultimi anni, nei quali si prendeva in considerazione l’ipotesi che all’uso di paracetamolo in gravidanza corrispondesse una probabilità maggiore di diagnosticare autismo o Adhd ai figli. Una probabilità che è stata rilevata in alcuni di questi studi, ma la cui attendibilità e diretta corrispondenza è stata definita tecnicamente “bassa e criticamente bassa”: qualsiasi collegamento tra l’antidolorifico e l’autismo era probabilmente spiegato dalla genetica familiare e da altri fattori.

La professoressa Shakila Thangaratinam dell’Università di Liverpool, a capo dello studio, ha dichiarato: “Attraverso questo lavoro, abbiamo dimostrato che, sulla base delle prove attuali, non esiste un chiaro legame tra l’assunzione di paracetamolo durante la gravidanza e una diagnosi di autismo o Adhd nei loro figli. I risultati dovrebbero aiutare gli operatori sanitari a fornire consigli basati sull’evidenza alle donne e a rassicurare le madri sull’uso del paracetamolo durante la gravidanza, se indicato”.

Lo studio

Tutte le revisioni prese in esame dai ricercatori avevano segnalato una possibile associazione tra l’assunzione di paracetamolo da parte della madre e l’autismo o l’Adhd, o entrambi, nella sua prole. Tuttavia, sette delle nove revisioni hanno consigliato cautela nell’interpretazione dei risultati a causa del potenziale rischio di bias e dell’impatto di fattori non misurati negli studi. La fiducia complessiva nei risultati delle revisioni, per questo motivo, è stata “bassa o criticamente bassa”.

“Solo una revisione – si legge nella nota dei ricercatori – ha incluso due studi che hanno opportunamente adattato i possibili effetti dei fattori genetici e ambientali condivisi dai fratelli e hanno tenuto conto di altri fattori importanti quali la salute mentale, il background e lo stile di vita dei genitori. In entrambi gli studi, l’associazione osservata tra l’esposizione al paracetamolo e il rischio di autismo e Adhd nell’infanzia è scomparsa o si è ridotta dopo l’aggiustamento dei dati, il che suggerisce che questi fattori spiegano gran parte del rischio osservato”, affermano i ricercatori.

“Se c’è una storia familiare di autismo e Adhd, sia nei genitori che nei fratelli, allora è probabile che sia quella la ragione per cui al bambino viene diagnosticata la malattia, piuttosto che qualcosa che la madre ha assunto durante la gravidanza”, ha affermato la dottoressa Thangaratinam.

La smentita a Donald Trump

Il paracetamolo è un noto antidolorifico usato in gravidanza per curare dolori e febbre. È considerato sicuro dalle agenzie di regolamentazione di tutto il mondo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva già respinto le affermazioni dell’amministrazione Trump secondo le quali l’uso di paracetamolo durante la gravidanza aumentava il rischio di autismo, sottolineando che non esisteva alcun consenso scientifico a supporto di tale collegamento.

La professoressa Louise Kenny, prorettrice e preside della Facoltà di Scienze della Salute e della Vita dell’Università di Liverpool, ha dichiarato: “Le prove attuali non dimostrano un chiaro legame tra l’uso di paracetamolo in gravidanza e l’autismo, ma il nostro lavoro dimostra anche quanto siano scarsi i dati sull’uso di farmaci in gravidanza. Ciò evidenzia il problema più ampio degli investimenti insufficienti, storici e continui, nella ricerca sulla salute delle donne”.

Mondo

content.lab@adnkronos.com (Redazione)

© Riproduzione riservata

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