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Epatite C, in Consiglio Regione Lazio screening gratuiti per i dipendenti

(Adnkronos) – Con l’obiettivo di agevolare l’accesso allo screening dell’Hcv, causa dell’epatite C, è nato il progetto ‘Straight to the Target’, l’iniziativa di prevenzione e sensibilizzazione del Consiglio regionale del Lazio – presentata oggi a Roma nella sede di via della Pisana – che dà la possibilità ai dipendenti di sottoporsi gratuitamente, dalle 10 alle 17, a un test salivare che consente di ottenere un riscontro immediato. Una prima tappa si è tenuta lo scorso settembre alla presenza di numerose autorità di Senato e Camera, che hanno dato l’endorsement all’iniziativa. In tale occasione il presidente del Consiglio Regionale del Lazio aveva annunciato l’intenzione di porre la Regione quale benchmark nel contrasto alla patologia e al conseguimento del noto target dell’Organizzazione mondiale della sanità di eradicare la patologia entro il 2030. L’iniziativa, organizzata da Cencora-Pharmalex e promossa dall’Associazione EpaC Ets, le società scientifiche Aisf e Simit – si legge in una nota – è stata realizzata in collaborazione con l’Intergruppo parlamentare Epatiti virali e malattie del fegato, con il patrocinio del Consiglio regionale del Lazio e il contributo non condizionato di Gilead Italia e Abbvie. Le epatiti virali rappresentano ancora oggi una delle principali sfide per la sanità pubblica. Secondo l’Oms, circa 80 milioni di persone convivono con l’epatite C (Hcv), pari all’1,1% della popolazione mondiale. In Italia, si stima che circa 300 mila persone siano portatrici inconsapevoli del virus, di cui 35 mila risiedono in Lazio. Grazie ai progressi della ricerca scientifica degli ultimi anni, l’epatite C è divenuta una malattia completamente curabile. Tuttavia, per raggiungere l’obiettivo dell’Oms, resta ancora molto da fare in termini di diagnosi precoce e trattamento tempestivo, fondamentali per evitare il peggioramento della patologia. Con il decreto Milleproroghe (d.l. 30 dicembre 2019, – convertito in legge 28 febbraio 2020, n.8), il governo ha stanziato 71,5 milioni di euro al fine di avviare un programma di screening gratuito volto all’eliminazione del virus Hcv. Dei suddetti 71,5 milioni di euro, 8,1 milioni sono stati corrisposti alla Regione Lazio. La campagna di screening è stata prorogata al 31 dicembre 2025 con Intesa sancita in Conferenza Stato – Regioni lo scorso 23 dicembre. “Il Consiglio regionale ritiene fondamentale ribadire l’importanza della prevenzione e degli screening, incominciando da un approccio culturale che deve considerare questi argomenti non più come un costo ma come un investimento – afferma Antonello Aurigemma, presidente del Consiglio regionale del Lazio – Per questo motivo, nel mese di ottobre abbiamo lanciato il progetto ‘Un Consiglio in Salute’, con oltre 400 visite gratuite fatte in settori importanti come quello oncologico, cardiologico e oculistico”.  Con l’iniziativa di oggi “5 febbraio – continua Aurigemma – continuiamo con la nostra campagna di sensibilizzazione, che questa volta riguarda l’obiettivo di eliminazione del virus Hcv, in Italia, entro il 2030. Per questo il Consiglio si è fatto promotore di dare seguito a tale impegno presentando e approvando lo scorso 15 gennaio l’Ordine del giorno, recante disposizioni per la prevenzione dell’infezione da virus Hcv – estensione screening con ampliamento alla coorte 1948-1968, impegnando la Giunta regionale ad avviare le opportune interlocuzioni con i ministeri competenti al fine di pervenire all’ampliamento della fascia della popolazione da sottoporre a screening; a valutare la possibilità di prevedere due programmi di screening distinti (basso rischio ed elevato rischio); a valutare il coinvolgimento di farmacie e medici di medicina generale con l’obiettivo di aumentare l’adesione, tramite l’esecuzione diretta dei test. Ritengo fondamentale lavorare in sinergia per raggiungere l’ultimo miglio nell’eliminazione del virus Hcv”. Tra le mura proprio del Consiglio regionale del Lazio, è quindi tornato ‘Straight to the Target’, reso possibile grazie alla collaborazione unica tra associazioni, clinici, industria e istituzioni centrali e locali. “L’eliminazione dell’epatite C deve rimanere una priorità di salute pubblica, con un impegno politico forte e coeso per salvare vite e ridurre costi sociali ed economici – afferma Ivan Gardini, presidente Associazione EpaC Ets – Nel 2021 è stato avviato lo screening gratuito a livello nazionale per le persone nate tra il 1969 e il 1989, tossicodipendenti e detenuti, che ha permesso di identificare oltre 10 mila infezioni attive, ma potrebbero essere il doppio considerato che mancano i dati forniti dalle regioni dell’anno 2024. La proposta di legge Ddl S. 718 punta a stabilizzare lo screening fino al 2030, allargare le fasce di età, attuare campagne nazionali di sensibilizzazione, e non solo, per raggiungere un obiettivo storico. L’Italia può centrare l’obiettivo Oms grazie a una prevenzione efficace, a patto che l’eliminazione dell’epatite C torni ad essere una priorità nell’agenda di salute pubblica del governo”. Il nome dell’iniziativa – dettaglia la nota – sottolinea l’intento di agire in modo coeso, deciso e mirato per estendere lo screening gratuito e renderlo realmente esaustivo a tutela di tutta la popolazione. “Accogliamo con piacere l’approvazione dell’Ordine del giorno con cui la Regione Lazio si impegna ad ampliare la fascia di popolazione coinvolta nello screening – spiega Massimo Andreoni, direttore Scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit)- Ci auguriamo che il tavolo tecnico regionale sull’epatite possa riprendere spedito per lavorare all’ampliamento anche ai nati tra il 1948 e il 1968 e raggiungere così l’obiettivo dell’Oms di eliminare l’Hcv entro il 2030. Lo screening è essenziale per diagnosticare precocemente. Le terapie attuali, efficaci in 8-16 settimane, eliminano completamente il virus. Per questo, più pazienti intercettiamo, più ne curiamo”. L’Epatite C “è curabile, ma è cruciale individuare i pazienti attraverso lo screening – conclude Vincenza Calvaruso, Segretario nazionale dell’Associazione italiana per lo studio del fegato (Aisf) – L’Hcv non trattato può portare a cirrosi, insufficienza epatica e cancro al fegato. Con l’iniziativa di screening ‘Straight to the Target’ vogliamo sottolineare l’importanza di identificare i pazienti ignari e garantirne l’accesso alle cure”. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

© Riproduzione riservata

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