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8 marzo, SumUp celebra 5 imprenditrici di successo

(Adnkronos) – Dalla riprogettazione della carriera alle ‘bevande al femminile’ SumUp celebra 5 storie di imprenditrici di successo e il loro impatto sul territorio. In occasione della Giornata Internazionale della Donna, per incentivare le aspiranti imprenditrici ad avere maggiore fiducia in se stesse – e raccontare l’impatto che le imprese femminili possono avere in termini di innovazione e contributo per il territorio – la fintech dei pagamenti digitali ha raccolto le testimonianze di 5 imprenditrici che hanno fatto della propria passione una vera e propria professione, abbracciando a 360° il concetto di innovazione: dall’introduzione di strumenti per rimuovere alcuni degli ostacoli alla crescita femminile nel mondo del lavoro al digitale come mezzo per espandere il proprio raggio di azione e generare impatto sul territorio. Negli ultimi mesi del 2023 l’Italia ha infatti registrato un record occupazionale senza precedenti, con un’interessante crescita nelle assunzioni di donne. Dati che pongono l’attenzione sul contributo delle donne nel mondo del lavoro e sull’impatto che questo genera nella società. Nel solo mese di novembre 2023, ad esempio, su 30 mila nuovi occupati ben 24 mila sono donne, costituendo l’80% dell’incremento mensile. Inoltre, nell’arco di quasi un decennio, tra il 2014 e il 2022 il numero di imprese femminili è aumentato di 34.635 unità, una crescita del 2,7% circa che suggerisce un cambiamento culturale in cui le donne assumono ruoli chiave nella creazione e gestione delle imprese.  Tuttavia, secondo il recente Osservatorio Women in Business di SumUp spesso le donne sono ancora frenate dalla paura di fallire (nel 35,7% dei casi) e dalla sensazione di avere più difficoltà a far crescere un’impresa rispetto agli uomini (lo riportano oltre 4 intervistate su 10). In questo quadro, Felizitas Lichtenberg, Head of Diversity and Inclusion di SumUp, sottolinea che “l’imprenditoria femminile è catalizzatrice di innovazione e resilienza, un potente motore che trasforma le sfide quotidiane, dagli stereotipi al divario di genere, in opportunità di riscatto”.  “Le imprenditrici – osserva la manager Felizitas Lichtenberg – sono capaci di lasciare un’impronta significativa sul territorio e di fare la differenza attraverso la loro attività, come dimostrano le storie che SumUp ha raccolto in occasione della Giornata Internazionale della Donna”. Lichtenberg evidenzia che si tratta di figure al femminile che, in vari modi, hanno saputo cucire l’innovazione su misura per i propri business: c’è chi ha integrato il digitale in attività commerciali più ‘fisiche’ – pensiamo alle librerie o retail di gioielli – e chi ha usato la tecnologia per raggiungere con il proprio lavoro più persone”. “In questo contesto, SumUp si impegna a mantenere una comunicazione costante con le sue merchant, con l’obiettivo di conoscere da vicino le loro necessità. Nell’ottica di promuovere l’imprenditoria femminile, infatti, – conclude la responsabile Diversity and Inclusion di SumUp – vogliamo fornire strumenti digitali accessibili per la gestione del business e soluzioni di pagamento che ne agevolino la crescita”.  I 5 progetti raccontati da SumUp partono dall’esperta di psicologia di consumi Elena Ceschelli diventata creatrice di Bevande Futuriste. Ceschelli ha deciso infatti di approfondire la psicologia dei consumi concentrandosi sulle abitudini e le tendenze degli utenti, notando nel 2011 una mancanza di bevande dedicate alle donne: e da lì è partita con la sua impresa. Lato D invece è la libreria milanese dedicata al desiderio e alla sessualità, un progetto di Marta Santomauro che ha fondato nel 2021 a Milano l’associazione Lato D e l’ha trasformata nel giugno 2023 anche in uno spazio culturale sicuro in cui affrontare, attraverso i libri, tematiche legate alla sessualità e al desiderio.  Vanesa Pelizza con il suo progetto Piano C racconta una storia che parla di sostegno per le professioniste che provano a reinserisi nel mercato del lavoro e di generatività al femminile. Cì’è poi il brand di body jewelry made in Italy Demetra è nato nel 2021 dalla mente di Martina Scorcucchi e da quella di sua madre, Patrizia Armati, animate dall’idea di creare gioielli per il corpo ispirati all’immagine di una donna eclettica ed elegante, raccontata come una guerriera romantica. Infine c’è il progetto generato dall’amore per le parole e per le narrazioni contaminate, a cui Na.Co deve il proprio nome: la sua fondatrice è Grace Fainelli, affiancata dalla scrittrice e autrice Espérance Hakuzwimana, si impegna per aiutare le aziende a prendere consapevolezza dei valori di Diversity & Inclusion attraverso consulenze, laboratori e percorsi formativi adatti a ogni esigenza.  —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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