(Adnkronos) – Oltre 4mila spettatori a Spaghetti Festival – che si è tenuto a Roma il 19 e 20 luglio all’interno degli spazi della Città dell’Altra Economia, in collaborazione con Testaccio Estate – nella due giorni che ha intrecciato musica, talk, arte, stand-up comedy, dj set e partecipazione, per dare spazio alla nuova scena culturale e creativa del Paese. Sul palco la musica del futuro con Joan Thiele (reduce da Sanremo 2025 con il brano ‘Eco’) a Emma Nolde (tra le cantautrici più apprezzate della nuova scena) passando per Anna Castiglia (che ha ricevuto in questi giorni la Targa Tenco per la Migliore Opera Prima). E non solo. In questa piccola Woodstock della creatività, dove ci si diverte, ci si incontra, si pensa, protagonisti anche le Eterobasiche, Beatrice Rigillo e Vittorio Pettinato (tra i creator più seguiti della nuova generazione online) a Monir Ghassem (nuova leva della stand up comedy, in queste settimane protagonista di ‘In&Out’ su Tv8 insieme a Valerio Lundini, Edoardo Ferrario, Stefano Rapone, Michela Giraud e Francesco De Carlo). “Quando abbiamo immaginato Spaghetti Festival – racconta Davide Dose, fondatore e direttore artistico – abbiamo pensato a qualcosa che andasse oltre la musica. Volevamo creare un luogo in cui si potesse ascoltare, parlare, ridere, ballare e ragionare insieme. Questo festival è nato per dare voce non solo alla nostra generazione, ma a tutti, è la prova che, con la musica e la partecipazione, si può ancora fare comunità e si può non avere paura di immaginare una Città diversa, un futuro diverso”. Spaghetti Festival – realizzato in collaborazione con Generazione, progetto editoriale under 30 tra i più attivi nella riflessione culturale e politica contemporanea – è più di un evento: è un progetto culturale diffuso, un momento di connessione reale in un tempo di frammentazione digitale. È un luogo dove la musica incontra l’impegno civile, dove l’arte è strumento di trasformazione, e dove il divertimento può essere un atto politico e di consapevolezza. Per questo Spaghetti Festival è anche un manifesto, un documento reale che si è costruito nelle due giornate a partire dalle parole degli artisti, di chi prende parte ai talk (come ‘La musica può cambiare le cose?’ con Rancore) e anche del pubblico che è stato coinvolto, attraverso la supervisione della giornalista e scrittrice Valentina Farinaccio. Un vero e proprio lascito che è stato pubblicato dopo l’evento, un’eredità immateriale da condividere, che il Festival ha voluto costruire come spunto per il domani. Come da tradizione, ogni notte c’è stata una spaghettata collettiva a chiusura degli eventi. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)