L’ipotesi del fattore genetico è sostenuta dal riscontro che circa la metà delle persone colpite da psoriasi appartiene a una famiglia in cui vi sono altri casi della stessa malattia. L’incidenza della psoriasi in figli di genitori sani è di circa l’8%, mentre è del 16,4% quando un solo genitore è affetto da psoriasi e del 50% se ne sono affetti entrambi i genitori. Volendo indicare dei markers genetici, quel che si può dire è che l’incidenza della psoriasi è soprattutto aumentata in soggetti con polimorfismi di tipo HLA-Cw06.
Tra i fattori di origine ambientale che possono concorrere alla genesi di tale patologia vanno principalmente annoverati i traumatismi cutanei, le ustioni solari, le infezioni da Hiv e quelle da streptococco β-emolitico che possono portare alla forma “guttata”; i farmaci (es: beta-bloccanti, ACE-inibitori, clorochina, litio, interferone, ecc), gli stress emotivi; l’alcol, l’obesità. Sul piano clinico la psoriasi può essere classificata in forme di varia gravità a seconda dell’estensione delle classiche manifestazioni cutanee provocate da un anomalo ispessimento dello strato corneo della pelle e rappresentate da chiazze eritematose e coperte da squame di colore bianco madreperlaceo. Si parlerà, pertanto, di forme lievi quando le lesioni cutanee si estendono su meno del 3% del corpo, di forme moderate tra il 3 ed il 10% e di forme severe quando l’interessamento della superfice corporea supera il 10%. Oltretutto, nel 30-50% dei pazienti si può pure osservare una degenerazione delle unghie, con ipercheratosi, ispessimento, onicolisi. Quando, poi, la psoriasi si associa al coinvolgimento delle articolazioni, si parla di artrite psoriasica , riscontrabile in circa il 15% delle persone affette dalla forma cutanea. Resta comunque inteso che, tanto nelle forme esclusivamente a carico della pelle quanto nelle forme combinate ‘cute – articolazioni’, questi distretti corporei saranno solo i bersagli rivelatori di una patologia che ha sede altrove, considerando la primarietà del fattore immunologico nella genesi di tale malattia. E, d’altro canto, l’ipotesi ‘immunomediata’ è ulteriormente suffragata dall’osservazione, consolidatasi prima dell’avvento delle terapie biologiche, che i farmaci immunosoppressori possono ridurre o risolvere le placche psoriasiche e i dolori articolari nelle forme artritiche. —altrowebinfo@adnkronos.com (Web Info)