(Adnkronos) – “Con le nuove rimborsabilità, abbiamo la possibilità di utilizzare il parp-inibitore, olaparib, in prima linea e in associazione a una terapia ormonale di nuova generazione. Questa combinazione è risultata in grado di ridurre il rischio di morte, rispetto al solo abiraterone, del 71%”. Sono le parole di Orazio Caffo, direttore Oncologia all’Ospedale Santa Chiara di Trento, in occasione della conferenza stampa ‘Tumore della prostata: la terapia mirata cambia la pratica clinica’, organizzata da AstraZeneca e Msd sulle prospettive offerte dalla terapia mirata nel trattamento del tumore della prostata. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)