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Livorno, documento per i giovani: “Obbligo di green pass in tensione con i diritti dei minori”

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LIVORNO – “Condizionare la fruizione di alcuni servizi, come quelli di trasporto pubblico, o la partecipazione ad attività sportive, culturali e ricreative da parte dei minorenni over 12 all’obbligo del green pass, sia pure in un’oggettiva condizione di emergenza sanitaria, entra inevitabilmente e per un numero non trascurabile di adolescenti in tensione con la garanzia dei diritti dei minorenni così come sono sanciti dal nostro ordinamento e dalle convenzioni internazionali”. E’ un passaggio del documento che il Comune di Livorno guidato dal sindaco Luca Salvetti ha inviato all’Autorità garante nazionale e della Regione Toscana per l’infanzia e per l’adolescenza nonché alle istituzioni locali. Un appello a favore degli adolescenti rivolto “alle persone con responsabilità istituzionali a agire affinché le criticità e i disagi creati dalla gestione complessiva della pandemia e dalle soluzioni e dai provvedimenti intrapresi per la sicurezza sanitaria possano essere arginati e ridotti”. II documento è stato inviato dal sindaco Salvetti con l’assessore al sociale Andrea Raspanti e il garante dei Diritti dell’infanzia e adolescenza Stefano Romboli. Salvetti: “Il documento/appello è un altro dei passaggi che l’amministrazione comunale propone a favore dei giovani, soprattutto minorenni che hanno subito più di altre fasce di età le restrizioni governative causate dalla pandemia. Purtroppo la situazione è allarmante sia nei piccoli che nei grandi centri, tant’è vero che in Italia nell’ultimo anno sono stati denunciati 20mila minori per questioni legate a comportamenti”. Poi Salvetti: “Il malessere è generalizzato e le amministrazioni devono lavorare affinchè i giovani ritrovino stabilità e serenità. Il Comune di Livorno ha la consapevolezza del problema e si impegna a risolverlo in tre modi: lavorando con le associazioni sportive, riattivando l’educazione civica nelle scuole come hanno chiesto gli stessi giovani e realizzando un registro del volontariato per avvicinare i giovani a questo settore sociale”. Per Raspanti “Si tratta di constatare come di fatto la situazione che si è creata, con le restrizioni legate alla pandemia, condizioni le attività dei più giovani entrando in tensione con la garanzia dei diritti dei minorenni. E’ dunque necessario che non venga sottovalutato l’impatto che le restrizioni degli ultimi due anni hanno avuto sui minori. Il documento vuole essere un campanello di allarme e una richiesta di presa d’atto in modo che nel graduale allentamento delle procedure anti-Covid, si consideri prioritario l’intervento sulla fascia dei minorenni”. Romboli evidenzia: “I minori non hanno libertà di scelta e questo provoca una sorta di vulnus giuridico che entra in tensione con la garanzia dei diritti dei minorenni. Sono molti gli studenti che non vanno a scuola perchè, se non vaccinati, non possono usare i mezzi pubblici. Lo stesso accade per le attività ricreative e sportive. Proprio per questo ho scritto il documento e l’ho inviato, per far sapere che il Comune di Livorno è consapevole della estrema fragilità a cui sono sottoposti i minori. Compito del garante dell’infanzia e adolescenza è di portare avanti il punto di vista dei minori e sostenere loro e le famiglie”.

Nel documento firmato da Romboli si evidenzia: “Considerato oltretutto che, anche grazie alla fortissima adesione alla campagna vaccinale, stiamo andando incontro a uno scenario di minor rischio e alla conclusione dello stato di emergenza, ritengo che sia fondamentale dare assoluta priorità a interventi che ripristinino condizioni adeguate e sostenibili per i minorenni ai quali è necessario garantire la più piena partecipazione sociale. In questo senso si sono espresse, anche recentemente, le associazioni dei dirigenti scolastici, segnalando varie criticità e auspicando che sia quanto prima superata la distinzione tra studenti vaccinati e non vaccinati all’interno delle scuole”. Quindi si chiede “che il Governo vari una strategia nazionale finalizzata a promuore e favorire, a cominciare dai territori – attraverso maggiori e specifici finanziamenti e risorse dal Governo nazionale e regionale – spazi di relazione e di prossimità per favorire socializzazione e aggregazione. Serve da subito rafforzare e mettere in piedi una rete, disseminata sul territorio, di supporto e di ascolto, di sportelli e di servizi/attività, anche informali e con professionisti e tali da favorire l’incontro con le fragilità e le possibilità di intercettare in anticipo i segnali di difficoltà. Penso a un intervento pubblico organico e strutturato al fine di evitare il consolidamento del divario favorito dalle disuguaglianze socio-economiche fra chi ha risorse per permettersi attenzione e cura e chi non le ha. La riforma del terzo settore può aiutare a superare una parte dei problemi legati alle risorse finanziarie e umane favorendo la collaborazione con le realtà che ne fanno parte. Nell’immediato serve attivare e rafforzare i servizi di prima emergenza”. Quindi l’auspicio “Che si faccia ogni sforzo per evitare che anche la prossima stagione 2022-2023 possa presentare così tante criticità e disagi, a cominciare dal mondo scolastico, e si parta dalla consapevolezza che serve una programmazione e rigenerazione complessiva e organica, senza limitarci alla speranza di un ritorno generico e retorico alla normalità, visto che tutto ci induce a pensare che la convivenza con la pandemia sarà ancora lunga”.

© Riproduzione riservata

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