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CARRARA – Sono tutti ripartiti i 95 migranti sbarcati domenica 29 gennaio al porto di Marina di Carrara a bordo della Ocean Viking, nave ong Sos Mediterranée.
I 34 minori non accompagnati sono ora in una struttura a Marina di Massa, mentre per famiglie e adulti ad aprire le proprie porte sono stati vari centri di accoglienza divisi tra Toscana, Lazio e Marche.
Nove ore, tanto è passato da quando i primi migranti scesi dalla Ocean Viking hanno messo piede sulla banchina Taliercio del porto di Marina di Carrara a quando gli ultimi di loro sono partiti per i centri di accoglienza che ora li ospiteranno.
Complessivamente a bordo della Ocean Viking viaggiavano 95 migranti, di cui 15 donne, tutti provenienti dall’Africa sub-sahariana e in particolare da Nigeria, Mali, Ghana, Ciad e Costa d’Avorio. Dopo le identificazioni da parte della Polizia, 34 sono risultati essere i minori di 18 anni, ma maggiori di 14, non accompagnati, mentre i bambini erano quattro, ma viaggiavano tutti assieme a dei familiari.
Nelle nove ore di permanenza a Carrara, donne e uomini, bambini e ragazzi sono stati accompagnati al punto di accoglienza di Imm-CarraraFiere, sottoposti a esami medici accurati e sono stati identificati dalla Polizia di Stato.
Hanno quindi ricevuto vestiti puliti e un pasto caldo prima di essere smistati nelle strutture che ora si occuperanno di loro.
Tutti i migranti sono stati trovati in buone condizioni di salute ad eccezione di un ragazzo che è dovuto essere medicato al Noa per un’ustione a una gamba e poi è stato riaccompagnato a Imm-CarraraFiere.
La sindaca Serena Arrighi: “Carrara ha dimostrato ancora una volta la sua identità solidale ed accogliente. A Marina famiglie con bambini piccoli, donne, ragazzi e uomini sono stati accolti con umanità e professionalità. Il mio augurio per tutti loro è che il futuro possa riservare loro un po’ di tranquillità e di serenità. Ora che tutti sono partiti ci tengo però a ringraziare di cuore coloro che hanno contributo all’accoglienza. Grazie dunque al prefetto Guido Aprea e a tutta la Prefettura, al personale del Comune e, in particolare, ai Servizi sociali, alla Protezione civile e alla Polizia municipale, grazie alla Imm, ai volontari e ancora alla Regione e alla colonna mobile della protezione civile, all’Autorità di sistema portuale, alle forze dell’ordine e al servizio sanitario regionale”.
Poi Serena Arrighi: “Un pensiero particolare lo voglio poi dedicare a tutti quei cittadini che non ci hanno pensato due volte a farsi avanti per offrire il loro aiuto e grazie anche a chi era in strada per manifestare la propria solidarietà. E’ stato necessario un complesso gioco di squadra perché l’accoglienza funzionasse nel migliore dei modi, ha richiesto tempo, sudore e fatica, ma è stato un gioco di squadra di cui tutti noi dobbiamo andare fieri. La macchina che tutti assieme abbiamo allestito ha funzionato in maniera perfetta e i meriti vanno divisi tra tutti. L’essere riusciti a fare squadra ci ha permesso di raggiungere in maniera ottimale l’obiettivo e ci ha anche fornito un bagaglio di esperienza tale che sicuramente ci sarà utile in futuro.
Carlo Orlandi, assessore Partecipate: “Ci tengo a sottolineare la risposta di Imm-CarraraFiere a questa emergenza. In pochi giorni è stato allestito non solo un punto di accoglienza con ambulatori medici, un refettorio e postazioni per il personale di pubblica sicurezza, ma un luogo sicuro dove i migranti hanno potuto trovare un po’ di ristoro. Non appena è partito l’ultimo pullman tutto è poi stato smontato. Quanto è stato fatto testimonia una volta di più la strategicità di questa struttura”.
Roberta Crudeli, vicesindaca: “Come settore Sociale ci siamo occupati di attivare tramite Casa Betania e l’associazione El Khandil 17 mediatori culturali, che hanno dato un supporto fondamentale nell’accoglienza. Grazie al grande lavoro delle nostre assistenti sociali eravamo poi pronti nel caso ci fossero minori di 14 non accompagnati, per fortuna non ce n’è stato bisogno, ma in ogni caso avevamo già individuato destinazioni sicure. Personalmente voglio poi ringraziare anzitutto la dirigente Barbara Tedeschi e la dottoressa Giulia Dazzi, ma anche tutti coloro che in questi giorni si sono offerti di aiutarci e che ci hanno fatto sentire veramente la vicinanza della città intera”.