Getting your Trinity Audio player ready...
|
Dunque dopo il caso Prato, con la dimissionaria sindaca Ilaria Bugetti accusata di corruzione, per il Pd arriva il caso Pisa. Comune amministrato dal centrodestra col sindaco leghista Michele Conti.
Luca Sani, responsabile organizzativo Pd Toscana: “Scelta necessaria per placare le tensioni createsi nell’ultimo periodo e cercare unità in vista delle regionali. L’intervento del segretario regionale Pd Emiliano Fossi è stato necessario a fronte di un periodo di tensioni che si sono manifestate in varie forme sulla vicenda del congresso della federazione Pd di Pisa, sia su posizioni prese a mezzo stampa, ma anche con dichiarazioni, ricorsi, lettere inviate anche alla segreteria regionale. Inoltre c’è stata questa delibera della Commissione provinciale di garanzia di sospensione dei due candidati dell’attività di partito che ha in qualche modo indotto Fossi a sospendere il percorso congressuale. In questa scelta è stato individuato Diego Blasi, portavoce del Pd Toscana, come ‘inviato’ dal regionale a capire effettivamente come si sono svolte le cose che hanno determinato le tensioni e per svolgere un lavoro politico di ricomposizione in sede locale rispetto alle tensioni che si sono dimostrate, ma anche di individuare un percorso per il partito rispetto alle scadenze che ci attendono, a cominciare proprio dalle prossime elezioni regionali”.
Nei giorni scorsi il pisano Stefano Ceccanti, costituzionalista, deputato Pd 2028-2022, senatore Pd 2008-2013, aveva evidenziato: “Pisa è un posto interessante. Sembra nata una nuova curiosa area politica, i Democratici per Trump. La commissione di garanzia provinciale approva due delibere che incidono sull’iter congressuale portandolo di fatto alla sospensione (come procedere se l’anagrafe degli iscritti viene ritenuta inaffidabile?) e qualcuno trumpianamente sostiene che si deve andare avanti lo stesso prescindendone del tutto e delegittimando gli organi di garanzia. Se ci sono arbitri finalmente si sveglino”.