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Major Cities of Europe, a Prato di scena la conferenza 2023

Amministrazioni pubbliche da tutta Europa per innovazione tecnologica, transizione digitale, cambiamenti climatici. Assessore regionale Ciuoffo: "Italia in grave ritardo"

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PRATO – Major Cities of Europe, a Prato di scena la conferenza 2023.

Si è aperta mercoledì 25 ottobre al Centro per l’Arte contemporanea Luigi Pecci di Prato la conferenza 2023 di Major Cities of Europe.

‘Un telaio con vista – Tessere il futuro digitale di comunità, città e regioni‘, tre giorni, fino al 27 ottobre. Per approfondire e discutere l’impatto della digitalizzazione nella pubblica amministrazione locale e della transizione climatica. Nonché delle tecnologie emergenti per lo sviluppo dei servizi pubblici, la sicurezza fisica e informatica. Le politiche e i progetti nella gestione della transizione climatica e per lo sviluppo delle nuove competenze.

Un incontro internazionale tra amministratori pubblici, dirigenti ed esperti dell’innovazione nella Pubblica amministrazione di tutta Europa per definire priorità, sfide e opportunità dell’innovazione tecnologica nel governo delle comunità locali, nella transizione digitale e green.

Organizzato da Major Cities of Europe e Comune di Prato. Con il supporto di Regione Toscana e Confservizi Cispel Toscana.

Ad aprire l’incontro il messaggio di benvenuto in streaming del sindaco Matteo Biffoni, a Genova per l’assemblea nazionale di Anci, Biffoni è presidente Anci Toscana, che ha augurato buon lavoro ai partecipanti.

Benedetta Squittieri, assessore innovazione e attività produttive Comune di Prato: “E’ un grande orgoglio ospitare a Prato la conferenza internazionale delle Major Cities of Europe. Un’ottima occasione per confrontarsi con le altre città italiane ed europee, per condividere soluzioni e buone pratiche attuate nelle pubbliche amministrazioni e dialogare”.

Stefano Ciuoffo, assessore regionale innovazione digitale: “Quello affrontato è un tema molto importante per la Regione Toscana. Siamo convinti che non si può essere competitivi se non si è affiancati dalla capacità di risposta e di crescita della pubblica ammnistrazione in parallelo con l’avanzamento dell’economia reale. Sul percorso dell’innovazione il nostro Paese è in grave ritardo, la Toscana lo è meno rispetto ad altri territori, ma di più in confronto con altre realtà europee.

Dobbiamo recuperare un grande gap sulla costruzione di reti e sulle banche dati e soprattutto c’è bisogno di colmare la lacuna delle competenze digitali di imprese, pubbliche amministrazioni e cittadini. Questa è la sfida e da qui passa la nostra capacità di erogare servizi  ed essere vicini ai cittadini anche in territori montani o le campagne o dove comunque l’economia offre meno opportunità. Altrimenti l’innovazione anziché essere uno strumento di democrazia diventa uno strumento discriminatorio tra chi ha le competenze digitali e chi no”.

Nicola Perini presidente di Cispel: “Lo sviluppo è un processo collettivo e non può esserci se i soggetti coinvolti non cooperano tra loro, altrimenti si creano disparità. Viviamo in un periodo in cui sono in atto molti processi di trasformazione e molti richiedono processi di sviluppo tecnologico. L’innovazione è il motore della processi di transizione delle nostre città”.

La prima sessione del convegno, moderata dal presidente di Major Cities of Europe Giorgio Prister,  è stata dedicata ai cambiamenti climatici mettendo a confronto progetti e metodologie adottate nelle città di Roma, Milano, Torino, Bologna, Firenze e Prato.

Valerio Barberis, assessore all’Urbanistica e Ambiente Prato: “Negli ultimi anni Prato è impegnata in vari progetti di forestazione della città, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita e dell’aria che respiriamo. Siamo infatti una delle città Carbon Neutral europee, ma questo non è sufficiente da solo, è necessario diminuire le emissioni di inquinanti nell’atmosfera. Come distretto industriale dobbiamo intraprendere delle azioni di efficientamento energetico e dei sistemi produttivi in sinergia con le aziende. E questo sarebbe davvero strategico, perché le aziende pratesi lavorano per il sistema moda “alto”, che sempre di più hanno la prospettiva della carbon neutrality”.

Prato raccoglie il testimone di Larissa, Venezia, Lipsia, Zagabria, Amburgo e di altre città che hanno ospitato Major Cities of Europe sin dal 1982, anno di fondazione dell’associazione, che si occupa del rapporto tra l’evoluzione delle città e dei bisogni dei cittadini da un lato e il progresso di tecnologia e comunicazione pubbliche dall’altro. Vi aderiscono circa 60 componenti da 18 diverse nazioni, comprendenti una maggioranza di città, insieme a regioni, centri di ricerca e associazioni di pubbliche amministrazioni locali. Ogni anno partecipano alla conferenza dai 200 ai 400 delegati provenienti da più di 20 diverse nazioni, d’Europa e non solo.

E’ un ritorno nel distretto tessile, che aveva già ospitato la conferenza nel 2011. Dodici anni dopo, evidenzia il Comune di Prato, è pronta a presentare il proprio esempio di realtà industriale del 20esimo secolo divenuta città green e circolare di 200mila abitanti.  Primo distretto tessile-fashion al mondo, con circa 43mila addetti, 7.100 imprese e il 3% della produzione tessile europea, Prato è una delle nove città italiane fra le 100 europee scelte per la missione della Commissione europea  ‘100 climate-neutral and smart cities’. “La città ha abbracciato la sfida della neutralità climatica e della digitalizzazione con le sue best practice e progetti: Prato circular city, Prato Urban Jungle, Prato Forest City e Prato Industrial Smart Accelerator”.

© Riproduzione riservata

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