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Nei nostri panni, a Prato tirocinio e inserimento lavorativo

Contrasto a sfruttamento. Progetto per persone in situazione vulnerabilità. Cenciaiolo e operatore di filatura

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PRATO – Nei nostri panni, a Prato tirocinio e inserimento lavorativo

Il progetto di contrasto allo sfruttamento lavorativo ‘Nei nostri panni’ si allarga e dopo il focus sul mestiere dei cenciaioli nel 2022 approda anche nel settore della filatura.

Nella prima edizione 2022, rende noto il Comune di Prato, sono state inserite in fabbrica cinque persone.

Obiettivo formare professionalmente attraverso tirocini retribuiti persone in situazione di vulnerabilità. E insegnare mestieri ampiamente richiesti, ma per cui non si trovano lavoratori, come quello del cenciaiolo o dell’operatore di filatura cardata, per poi impiegarli nell’attuale contesto della rigenerazione dei tessuti.

Il progetto prevede un mese di formazione che partirà martedì 12 aprile a cura di CNA e sei mesi di tirocinio nelle aziende.

 

Prato Nei nostri panni
Nei nostri panni, a Prato tirocinio e inserimento

Simone Mangani, assessore cultura e cittadinanza: “Questa seconda edizione è caratterizzata da un raddoppiamento del budget messo a disposizione direttamente dalle aziende, che hanno quindi deciso di fare questo investimento, e anche da un numero maggiore di persone coinvolte: siamo passati infatti da 5 a 11 ed è stata aumentata l’età media, arrivando fino a 40 anni. C’è una domanda di formazione che coinvolge sia le aziende che i lavoratori e il valore aggiunto sta in questo incrocio. Questo significa non solo inserimento lavorativo, ma anche sociale e uscita dallo stato di emergenza e di vulnerabilità”.

I candidati sono stati selezionati dal Servizio Immigrazione del Comune di Prato, ente capofila del progetto  Sai Sistema Accoglienza e Integrazione e di programmi di accoglienza nell’ambito di S.A.T.I.S. Sistema Antitratta Toscano Interventi Sociali, oltre che impegnato nel contrasto al caporalato, al lavoro irregolare e allo sfruttamento dei cittadini migranti con lo sportello antitratta e sfruttamento lavorativo.

Il progetto di contrasto allo sfruttamento prosegue con l’aggiunta di filature beneficiarie di questo programma. A promuoverlo sono ancora l’azienda RIFÒ, Fondazione Opera Santa Rita, il Comune di Prato, con il finanziamento delle aziende aderenti per  un totale di oltre 100mila euro, suddivisi nell’inserimento di nuovi cenciaioli e nuovi filatori. A finanziare le borse di lavoro e la formazione delle nuove risorse, oltre a Rifò, Gucci e aziende tessili del territorio: Milior, Manteco, Beste, Lanificio Mario Bellucci, Filpucci, Gruppo Colle, Lanificio Bisentino e Manifattura Big. Inoltre, hanno preso parte al progetto anche 34 aziende aderenti alla filiera del cardato riciclato pratese.

Niccolò Cipriani, titolare Rifò: “L’anno scorso abbiamo fatto una valutazione del progetto e abbiamo visto che il punto debole era la retribuzione mensile del tirocinio, ovvero 500 euro. È stata quindi una prerogativa importante aumentare a 900 euro il rimborso mensile, già dalla formazione. Per il momento puntiamo a crescere passo dopo passo e sicuramente già ora, passare da 5 a 11 ragazzi, è una bella sfida. Ci piacerebbe in futuro arrivare a 25 giovani  assunti in un anno, senza fretta ovviamente. L’importante è portare valore”.

La seconda edizione del progetto è stata illustrata dall’assessore a cultura e cittadinanza Simone Mangani, da Niccolò Cipriani di Rifò, azienda capofila dell’iniziativa, da Renza Sanesi, Nicoletta Ulivi e Fabiana Carosella della Fondazione Opera Santa Rita, da  Leandro Vannucci di CNA Toscana Centro, Stefano Mazzoni e Massimo Guarnieri di Santa Lucia Manifatture Lane, Benedetta e Lorenzo Nenciarini di Pantofibre, Alessandro Sanesi dell’organizzazione Cardato Riciclato Pratese, Daniele Parretti di Parretti Sas, Massimo Gironi di TreG Srl, Gabriele Innocenti di Filatura Omega, Sauro Guerri di Astri, Silvia Tarocchi del Consorzio Detox, Duccio Brachi di Beste ed Elisabetta Coveri di Milior.

© Riproduzione riservata

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