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Animali in città 2023, Asl Toscana Centro e Sud Est prime in Italia

Numeri uno per gestione. Report Legambiente. In Italia mancano due milioni di cani all'appello in 5 regioni centro sud. Numeri molto alti cani vaganti e randagi. Abbandoni. Adozioni diminuite

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Animali in città 2023, Asl Toscana Centro e Sud Est prime in Italia.

Premio Nazionale Legambiente Animali in città 2023 per i migliori indicatori quanto ad azioni contro l’abbandono dei cani e all’offerta di servizi e azioni di prevenzione in generale.

Report Legambiente Animali in città 2023.

Asl Toscana Centro e Asl Toscana Sud Est primo premio su 38 Aziende sanitarie d’Italia che hanno fornito i dati per il XII Rapporto di Legambiente “Animali in Città 2023” presentato a Roma  in occasione della Giornata internazionale del cane randagio.

  • ASL Toscana Sud Est, quale primo miglior risultato nella valutazione complessiva dei 25 indicatori considerati, tra tutte le medio-grandi Aziende, tra 500 e 1 milione di abitanti, che hanno fornito dati. ll premio è stato ritirato dal direttore del dipartimento della prevenzione Giorgio Briganti, delegato dal direttore Generale ASL Toscana sud est Antonio D’Urso.
  • ASL Toscana Centro, quale primo miglior risultato nella valutazione complessiva dei 25 indicatori considerati, tra tutte le grandi Aziende, con oltre 1 milione di abitanti, che hanno fornito dati. Risulta anche la più amante dei gatti presenti in colonie con un gatto ogni 13,5 cittadini.

“Primi per il numero complessivo dei cani iscritti in anagrafe canina, per il controllo demografico esercitato con la sterilizzazione, per l’attività di canile e per la vigilanza in generale”, commenta Enrico Loretti, direttore Igiene Urbana Veterinaria Asl Toscana Centro.

Animali in città 2023, Asl Toscana Centro e Sud Est prime in Italia
Animali in città 2023, Asl Toscana Centro e Sud Est prime in Italia

 

Asl Toscana Sud Est col direttore generale Antonio D’Urso: “Un riconoscimento che come Azienda Sanitaria ma anche personalmente, vista la mia nota passione per gli animali, ci riempie d’orgoglio. Spesso consideriamo il settore veterinario del Servizio Sanitario un ambito marginale. Ma ogni intervento di veterinaria che facciamo ha in realtà un’importanza enorme per la salute pubblica e per la comunità. Lo facciamo in primis fornendo ai Comuni e agli enti che controllano il randagismo, i nostri servizi di cura per gli animali ma anche di sterilizzazione. Non solo. Nei mesi scorsi abbiamo collaborato ad un progetto del Comune di Arezzo insieme alle associazioni territoriali Enpa ed Oipa rivolto ai proprietari di cani. Per affrontare e risolvere eventuali problematiche generate dagli animali, un vero e proprio corso di formazione. Abbiamo messo a disposizione un medico veterinario comportamentista di supporto ad istruttori educatori cinofili e guardie zoofile. Proprio perché sosteniamo che la qualità della vita delle persone non sia separata da un connubio positivo con la salute degli animali che vivono con loro”.

Un report quello di Legambiente che evidenzia numeri drammatici in Italia per i cani.

In Italia, ad oggi, sottolinea Legambiente, mancano all’appello dell’anagrafe canina almeno 2 milioni di cani.

Di cui 1,5 milioni localizzati in sole 5 regioni del centro sud: Sicilia, Calabria, Campania, Puglia e Lazio.

In particolare, a preoccupare nel 2022 è il numero dei cani vaganti (cani randagi e padronali con una gestione non controllata) che in tutta la Penisola oscilla tra 700 e 400 mila. E quello dei cani randagi (senza proprietari che li rivendicano) tra 350 e 200mila. 

Il centro sud resta l’area del Paese più colpita dal fenomeno. Con Sicilia, Calabria, Campania, Puglia e Lazio che registrano i numeri più significativi con un numero di cani vaganti complessivo che oscilla da 480 a 290 mila (solo nel Lazio ed in Campania, il numero di cani vaganti stimato oscilla da 200 a 120 mila cani). E un numero di cani randagi tra 240 a 145 mila.  

Ad incidere su questo dato, evidenzia Legambiente, si aggiungono come ogni estate, i cani abbandonati. 

Nel 2022, dai dati forniti dalle amministrazioni comunali, emerge la stima di 71.000 abbandoni.

Una lieve flessione dell’1% rispetto al 2021, anno in cui, però, si era segnato un significativo aumento sul 2020 pari al 43%.

Fattori questi che hanno influito anche sul numero delle adozioni dei cani dai canili rifugio, dato che a partire dal post pandemia segna un trend in diminuzione, passando dal 53% del 2020, al 41% nel 2022 (-12%). 

Antonino Morabitoresponsabile nazionale Fauna e Benessere animale di Legambiente e curatore del rapporto: “Con il nuovo rapporto Animali in Città torniamo a ribadire che salute e benessere umano, animale e ambientale sono inestricabilmente interconnessi. E devono essere affrontati in modo coerente e olistico, consapevoli che le malattie infettive di origine zoonotica sono sempre più comuni. Per questo è fondamentale aderire pienamente all’approccio “One Health” e puntare al rafforzamento della cooperazione, delle sinergie istituzionali in stretta collaborazione con la società civile”.

 Enrico Fontana responsabile Osservatorio nazionale ambiente e legalità di Legambiente: “Al Governo Meloni e al Parlamento chiediamo di dare concreta attuazione a quanto stabilito dal nuovo articolo 9 della Costituzione, approvato all’unanimità nel febbraio del 2022. In cui si afferma che la legge disciplina i modi e le forme della tutela degli animali. Vanno in questa direzione tutte le misure necessarie per una piena ed effettiva applicazione dei principi stabiliti con la strategia One Health, ribadita con chiarezza dal Parlamento europeo con la risoluzione adottata lo scorso 12 luglio. Ma è altrettanto importante sbloccare proposte di legge, come quella promossa dell’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali e la difesa dell’ambiente, con la quale si inaspriscono le sanzioni, come chiede da anni Legambiente nel suo Rapporto Ecomafia, contro il bracconaggio e chi abbandona, maltratta e uccide gli animali”. 

 

 

© Riproduzione riservata

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