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AREZZO – La carica dei potatori di olivi, in cento ad Arezzo
La carica dei potatori di olivi, 100 nuovi potatori di olivi si sono formati grazie al corso di Confagricoltura Arezzo che si è tenuto al Frantoio Paggetti di Arezzo. Si è così registrata, sottolinea Confagricoltura Arezzo, ancora una bella risposta da parte del mondo degli addetti ai lavori, ma anche da quello degli appassionati proprietari di olivete che non vogliono farle andare in abbandono.
Piccoli hobbisti, ma anche dipendenti di aziende agricole, possono partecipare al secondo corso di base che si terrà a Lucignano, al Frantoio Cinque Colli nei prossimi 15 e 16 marzo. Sono ancora aperte le ultime disponibilità di posti per questo momento ideato da Confagricoltura Arezzo per diffondere la cultura olivicola.
La prima giornata del corso, il venerdì, è di taglio teorico, mentre il sabato è prevista la prova pratica in campo. L’intera sessione di due giorni è tenuta dal professor Franco Famiani, docente di Coltivazioni arboree all’Università di Perugia. Al termine del corso viene rilasciato un attestato di partecipazione.
Ai partecipanti vengono fornite nozioni e dimostrazioni pratiche di azioni di potatura a vaso policonico con ausilio di aste e attrezzature professionali. Si tratta di una modalità che consente di effettuare la potatura da terra e senza l’utilizzo di scale, riducendo la possibilità di infortuni e aumentando la sicurezza dei lavoratori.
Ultimo incontro con la formazione sarà con il corso di livello avanzato che riterrà il 22 e 23 marzo all’azienda agricola Le Mura di Bucine. Questo appuntamento, dedicato alla memoria di Stefano Lachi, ha anche un aspetto legato alla solidarietà. Le quote di iscrizione, spiega Confagricoltura, serviranno per sostenere le attività sociali. Negli ultimi anni l”e donazioni del ricavato sono andate all’Ospedale Meyer e all’associazione Parkinson Valdarno”. Nel corso dei due giorni, dopo un rapido aggiornamento sulle nozioni di base, vengono affrontate più casistiche. Oltre alla potatura di produzione, si affronta quella per allevamento, ovvero per giovani impianti, e anche la cosiddetta potatura di riforma per rimettere in coltura oliveti abbandonati.