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Kata scomparsa, ex Astor al setaccio. Intercapedini e botole

Squadre speciali carabinieri in struttura di Firenze da cui il 10 giugno è scomparsa la piccola Kata. Cellulare in un cassonetto. Ex comandante Ris Garofano consulente. Preghiera per la bambina

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FIRENZE – Kata scomparsa, ex Astor al setaccio. Intercapedini e botole.

E’ ripresa questa mattina lunedì 19 giugno l’ispezione delle squadre speciali dei Carabinieri all’ex hotel Astor in via Maragliano nella zona nord di Firenze. 

Ex Astor da cui Kata è scomparsa sabato 10 giugno.

Dopo il vasto dispiegamento di uomini e mezzi di ieri domenica 18 giugno, sono tornati i carabinieri del Ros, del Sis e dei Gis per cercare elementi utili alle indagini. La Dda procede per sequestro di persona a scopo di estorsione.

Dal sopralluogo di ieri domenica 18 giugno nessuna traccia della piccola Kata.

Ex Astor sgombrato, presente il sindaco Nardella, sabato 17 giugno.

Preghiera per la piccola Kata con il cappellano della comunità latino americana di Firenze.

Intanto il generale dei carabinieri in congedo ed ex comandante del Ris di Parma Luciano Garofano nominato come consulente dai legali della famiglia della piccola Kataleya Alvarez.

Ieri domenica 18 giugno dunque con un vasto dispiegamento di uomini e mezzi, i carabinieri del Ros, del Sis e dei Gis hanno compiuto dalle 9 alle 16 una maxi perquisizione dell’ex Astor completamente sgomberato.

Oltre 130 occupanti di cui circa 50 bambini alloggiati in strutture di accoglienza.

I militari dei gruppi specializzati dell’Arma sono andati alla ricerca di ogni possibile elemento riconducibile alla bambina peruviana.

Sono state effettuate ispezioni anche attraverso apparecchiature tecnologiche specifiche (sonde, telecamere e droni). Che hanno permesso di verificare il contenuto di vani angusti, intercapedini, controsoffitti, cunicoli, tubazioni, pozzetti, botole e di un sottotetto. Anche normalmente non accessibili, spiegano gli investigatori, “alla ricerca di elementi utili alle indagini”.

In alcuni ambienti dell’ex albergo sono continuate “le attività di sopralluogo e repertamento delle fonti di prova”. I carabinieri sono entrati nelle tante camere in uso agli occupanti. Non solo quella dove abitava Kathrine Alvarez, la mamma di Kata, e il fratellino. Sono stati sequestrati vari oggetti.

È stato rinvenuto, all’interno di un cassonetto, un telefono cellulare che sarà oggetto di successivi approfondimenti investigativi.

Attività di perquisizione e bonifica coordinate dalla direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Firenze con il procuratore aggiunto Luca Tescaroli e il pubblico ministero Christine Von Borries. Condotte da due team dei Gis e del Ros che hanno utilizzano numerose apparecchiature tecniche. Nell’edificio sono entrati 4 militari del Gis, 12 del Ros e 8 del Sis.

L’attività di perquisizione e bonifica dell’Astor è stata sospesa domenica 18 giugno pomeriggio “per fare un punto della situazione e pianificare il proseguo dell’attività investigativa”.

Garofano: “Prima di poter fare qualsiasi ipotesi ho bisogno di prendere visione dei luoghi e, se mi verrà consentito, di visionare gli atti per avere un quadro d’insieme. Il mio compito è assistere i legali della famiglia di Kata per coadiuvare le ricerche. E sono pronto a mettere la mia esperienza a disposizione degli investigatori per poter dare un contributo concreto alle indagini”.

Poi: “Chi indaga lo sta facendo molto bene e ho molto apprezzato che l’Arma dei carabinieri, per la quale nutro grandissima stima e di cui mi sento ancora parte, abbia messo in campo i suoi gruppi specializzati. Ora il mio dovere è studiare quello che e’ stato fatto e capire cosa si può ancora fare. E in questa direzione va anche la mia richiesta di incontro in procura che avanzerò attraverso i legali della famiglia”.

Quindi: “Quello di cui abbiamo evidenza finora è che Kata è scomparsa da un posto che come abbiamo visto dalle immagini era un ‘porto di mare’ e il fatto che anche la ricerca effettuata nei posti più reconditi di quello stabile non abbia dato esito ci fa considerare che è stata portata via. Ma non mi posso avventurare in ipotesi prima di aver un quadro completo. Vanno comprese a fondo anche le relazioni intercorse tra la famiglia della bambina, chi viveva in quei luoghi e anche soggetti esterni”.

“Il trascorrere del tempo statisticamente è un elemento non va a favore dell’esito sperato ma il compito dell’investigatore è di non trascurare nulla, di fare tutto quello che è nelle possibilità e per questo sono qui a mettermi a disposizione”.

 

La Direzione Distrettuale Antimafia indaga per sequestro di persona a scopo di estorsione e tra le piste battute dagli investigatori c’è l’ipotesi che Kata possa essere stata rapita per una questione di regolamento di conti fra bande di sudamericani (peruviani e ecuadoregni) e romeni all’interno dell’ex hotel occupato che controllavano il racket degli affitti

Ieri domenica 18 giugno per la piccola Kata è stato anche il giorno della preghiera. Padre Juan Manuel Núñez Rubio, cappellano della comunità latino americana di Firenze, ha letto una lettera al termine della messa nella chiesa di Santa Maria Maddalena dei Pazzi, dove si riunisce a pregare la comunità cattolica peruviana. “Cari sorelle e fratelli, oggi ricorre una settimana dalla scomparsa della nostra amata Kataleya. una settimana in cui abbiamo avuto molte domande e poche risposte, una settimana piena di incessanti ricerche che non hanno ancora trovato nulla”.

“È stata una settimana in cui abbiamo adottato Kata come una figlia, una sorella, siamo preoccupati e in ansia per la sua scomparsa. Questa scomparsa ha mobilitato tante persone piene di buona volontà. Che con coraggio si sono impegnate fin dal primo momento in cui hanno appreso la notizia della scomparsa, si sono riunite e hanno iniziato le ricerche, nelle strade e nelle piazze vicine a dove viveva. Fratelli e sorelle, non stanchiamoci di continuare a chiedere al buon Dio di proteggere e permettere di riavere tra noi la nostra amata Kata. C’è una famiglia che l’aspetta e noi ne facciamo parte. Perché questa cara bambina è oggi al centro delle preoccupazioni delle nostre famiglie. Continuiamo a insistere con le nostre preghiere perché Kataleya appaia e abbia risposte ai tanti dubbi che oggi ci circondano”.

© Riproduzione riservata

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