Kata scomparsa a Firenze. Non abbassare i riflettori. Appello del pm

Kata scomparsa a Firenze. Non abbassare i riflettori. Appello del pm.

Il rischio è che si abbassi l’attenzione mediatica sulla piccola Kata.

La bambina peruviana di cinque anni scomparsa il 10 giugno scorso dall’ex hotel Astor di Firenze di cui a oggi non c’è traccia.

Nel senso che proprio non è stata trovata una sola traccia della piccola Kata ovunque sia stato perquisito.

Neanche una sola traccia. Niente.

A oggi continua a non esserci un solo indagato.

E a quanto pare molta omertà.

Siamo al punto che Luca Tescaroli, pm che indaga sulla bimba scomparsa a Firenze, ha lanciato un appello ai microfoni del Tg1  perché chi sa riferisca in Procura.

“Faccio un appello di responsabilità a tutti, chiedendo ai familiari il più stretto riserbo e un impegno da parte della collettività, invitando coloro che sanno a riferire esclusivamente a questo Ufficio nell’interesse prioritario della piccola bimba scomparsa”.

“L’ipotizzato sequestro di persona potrebbe trovare spiegazione nei rapporti conflittuali che sono sfociati in delitti con denunce reciproche maturate nell’ambito dell’occupazione abusiva dell’hotel Astor”.

Poi Tescaroli: “Si è visto nelle fosse biologiche, nelle intercapedini, nelle controsoffittature, e non è emersa alcuna traccia della piccola bimba scomparsa”.

Poi, a proposito del Dna prelevato agli ospiti abusivi dell’ex Astor, aggiunge: “Si tratta di una attività di indagine funzionale agli sviluppi investigativi che vi saranno”.

La piccola Kata intanto non si trova. Sequestro a scopo di estorsione è l’ipotesi investigativa che rimane in piedi. Migliaia di filmati al vaglio delle 1.500 telecamere di Firenze.

Racket, violenza dentro l’ex Astor in cui la bambina viveva.

La visita di due uomini allo zio della bambina.

Lo zio che si è “distratto un attimo”. Quello zio cui la madre della piccola Kata ha affidato la figlia quella mattina del 10 giugno, uscendo dall’ex Astor per andare a lavorare.