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PRATO – “Sono molto delusa. Speravo in una pena più giusta”. Il dolore di Emma Marrazzo, dopo la sentenza di patteggiamento a due anni per Luana Coppini, titolare della ditta di Montemurlo, Prato, dove la figlia Luana D’Orazio, 22 anni, mamma di un bambino, è morta sul lavoro. Un anno e mezzo per il marito Daniele Faggi. Una sentenza contro la quale Fiom Cgil Firenze, Prato e Pistoia ha proclamato sciopero oggi venerdì 28 ottobre, all’ultima ora di ogni turno di lavoro delle aziende metalmeccaniche.
Il segretario Daniele Calosi: “Riteniamo che la sentenza per la morte di Luana d’Orazio non renda pienamente giustizia per un atto gravissimo che ha causato la morte della lavoratrice al solo scopo di aumentare il profitto di un’azienda. La sicurezza sul lavoro deve diventare pratica costante e diffusa nell’organizzazione del lavoro in ogni fabbrica, in ogni ufficio, in ogni luogo. La nostra attenzione ed il nostro impegno continuano ad essere costanti affinché gli incidenti sul lavoro, a partire da quelli mortali, diminuiscano finalmente in maniera rilevante”.
