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Nell’area marina protetta di Pianosa con le barche da diporto, ma è vietato: fioccano le multe

Elevate dalla Guardia di Finanza sanzioni per complessivi 7mila euro. Fiamme Gialle a confronto con il Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano

CAMPO NELL’ELBA – Nell’area marina protetta di Pianosa con le barche da diporto, ma è vietato: fioccano le multe. 

Nel corso della prima settimana di agosto le attività di controllo per finalità di polizia del mare sviluppate dalle vedette della Sezione operativa navale di Portoferraio hanno consentito di rilevare la presenza di ben cinque imbarcazioni da diporto all’interno dell’area marina protetta che si estende per un miglio dalla costa dell’Isola di Pianosa, dove vige il divieto di balneazione, immersione, pesca, navigazione, sosta e ancoraggio di qualsiasi nave. Ai contravventori sono state applicate le previste sanzioni amministrative, per un importo complessivo pari a circa 7mila euro

Per parlare del tema lo scorso 9 agosto, a Livorno, alla caserma Tullio Santini, si è tenuto un incontro tra il comandante del Reparto operativo aeronavale della Guardia di Finanza, colonnello Filippo Bianchi, il presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, Giampiero Sammuri, e il direttore dell’ente, Maurizio Burlando, per approfondire le risultanze emerse nell’ambito del Piano operativo d’intesa stipulato, per il 2024, tra la Guardia di Finanza e l’Ente Parco.

Il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano ricomprende sette isole Elba, Giglio, Capraia, Pianosa, Gorgona, Montecristo e Giannutri ed è considerato il Parco marino più grande del Mediterraneo, per tali motivi il concorso della Guardia di Finanza nell’ambito della collaborazione interistituzionale sviluppata a partire dal 2017 in virtù di apposito protocollo con l’Ente Parco dell’Arcipelago Toscano consente di intensificare la vigilanza delle Zone di tutela a mare per la protezione del patrimonio naturale e ambientale, a garanzia della conservazione della biodiversità nelle aree di estensione a mare del Parco Nazionale.

Le azioni di presidio e tutela delle aree di comune competenza si sono quindi rivelate particolarmente incisive per contrastare i comportamenti illeciti dei naviganti che accedono, senza autorizzazione, nelle zone di mare interdette rischiando di arrecare grave danno all’ecosistema marino.

Ulteriori iniziative di prevenzione saranno promosse dall’Ente Parco, anche per la diffusione della conoscenza dei divieti di accesso alle aree marine protette e proseguirà l’attività di polizia del mare della Guardia di Finanza tutti i giorni dell’anno, 24 ore su 24.

© Riproduzione riservata

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