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30 novembre, Festa della Toscana. Dedicata ad articolo 21 Costituzione

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Festa della Toscana oggi 30 novembre.

Il 30 novembre 1786 la Toscana adottò un nuovo codice penale in cui, per la prima volta al mondo, si decretava l’abolizione della pena di morte.

La Festa della Toscana “vuole ricordare quell’evento straordinario e affermare l’impegno per la promozione dei diritti umani, della pace e della giustizia, come elemento costitutivo dell’identità della Toscana”.

Un’edizione 2022 dedicata alla libertà di espressione, all’articolo 21 della Costituzione. 

Nei Comuni, nei Consigli Comunali, si celebra la ricorrenza.

A Firenze al Cinema La Compagnia a Firenze  alle 11 la seduta solenne del Consiglio regionale “celebra la Toscana e il suo primato nel mondo: prima ad abolire la pena di morte grazie all’intuizione di Pietro Leopoldo che nel 1786 ha consegnato la Toscana alla storia come terra all’avanguardia su diritti, libertà e accoglienza”.

Intervengono i presidenti di assemblea legislativa e giunta Antonio Mazzeo ed Eugenio GianiMaria Chiara Carrozza, presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche e la giornalista Federica Angeli.

Alla conclusione seguirà il corteo dei Gonfaloni che raggiungerà l’Arengario di Palazzo Vecchio. Saranno presenti anche numerosi gonfaloni dei Comuni che hanno aderito.

Come voluto dal presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, da quest’anno al ricordo di quella scelta rivoluzionaria si unisce l’attenzione al presente e al futuro. “Dopo i nuovi diritti e la lotta ai linguaggi d’odio, nel 2022 dedichiamo la Festa della Toscana alla libertà d’espressione. Crediamo che questo sia un modo per spiegare, soprattutto ai più giovani, che vogliamo continuare a stare dalla parte giusta della storia ma soprattutto per far in modo che le nuove generazioni possano prendere il testimone dei valori che la Toscana incarna”.

Alle 12.30, al termine della seduta solenne, si svolge il corteo storico per le vie di Firenze.

Nel pomeriggio il presidente Mazzeo sarà alla tomba di Gregory Summers a Cascina.

Alle 17 parteciperà alla santa messa organizzata dal vescovo nel santuario di Montenero.

La Madonna di Montenero nel 1947 fu dichiarata da papa Pio XII ‘Mater Etruriae’, ovvero patrona della Toscana.

Alle 21, poi, lo spettacolo Voci di Libertà, sold out, con TLON, Gaia Nanni, Ginevra Di Marco, Giovanni Truppi, Vasco Brondi.

Un tributo alle leggi Leopoldine siglate a Pisa il 30 novembre 1786 e a Gregory Summers, il 48enne texano, seppellito a Cascina, che prima di morire con l’iniezione letale, aveva espresso un desiderio: essere seppellito a Cascina, in quella regione da cui provenivano le lettere dei ragazzini di una scuola media, che per tanti anni lo avevano confortato nel braccio della morte.

Per celebrare la Festa della Toscana il Museo Nazionale del Bargello al Museo delle Cappelle Medicee e al Museo di Palazzo Davanzati sono con ingresso gratuito.

A Firenze il Bargello è il Palazzo simbolo dell’abolizione della pena di morte.
Nel cortile del Palazzo del Bargello il 30 novembre del 1786 furono bruciate e distrutte tutte le forche e gli strumenti di tortura, in base al nuovo Codice Criminale del Granduca Pietro Leopoldo che decretava l’abolizione della pena di morte e della tortura in Toscana, facendone il primo Stato al mondo a tutelare i diritti dell’uomo.

© Riproduzione riservata

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