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Arrivano i Giorni della merla: ecco quando il freddo può essere spia di malattie

(Adnkronos) – Arrivano i Giorni della merla, gli ultimi 3 di gennaio, considerati dalla tradizione popolare i più freddi dell’anno. Ma perché sentiamo freddo? Alcune persone lo soffrono più di altre? E quanto è ‘normale’ non sopportare le temperature rigide e sentirsi sempre intirizziti? Alla vigilia del 29-30-31 gennaio, la triade della merla, provano a fare chiarezza gli esperti di ‘Dottore, ma è vero che…?’, portale anti-fake news della Fnomceo – Federazione nazionale Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri.  “Sentire il bisogno di coprirsi di più, avere i brividi appena si è fuori casa – spiegano – sono condizioni alle quali sappiamo far fronte”, banalmente “con un abbigliamento più pesante e ambienti più riscaldati. Così aiutiamo il nostro corpo a non disperdere calore. Per alcune persone, però, la sensazione di gelo può diventare costante e impossibile da tollerare”. Ebbene, “essere freddolosi potrebbe dipendere da diverse condizioni, e talvolta da malattie, da approfondire insieme al proprio medico”. Quindi “occorre distinguere le situazioni normali dall’ipersensibilità al freddo come segnale di altre patologie”.  “La temperatura corporea – illustrano i medici – oscilla normalmente tra i 35,2 e i 36,9 °C; è un po’ più bassa negli anziani e più variabile nei bambini. Quando fa caldo i capillari si dilatano, il flusso di sangue aumenta e si sprigiona calore dalla cute. In caso di freddo, invece, si verifica vasocostrizione, cioè il restringimento dei vasi che tendono così a far fluire il sangue verso gli organi vitali. Una conseguenza di questo processo è la sensazione di freddo ed è normale. Chi non tollera le temperature esterne più rigide, accusando sintomi anche dolorosi, è invece ipersensibile”. Ma chi sono gli ipersensibili al freddo? “Secondo i pochi studi sul tema – indicano i dottori anti-bufale – sembra che le donne siano più soggette. Anche gli anziani, i malati cronici e i pazienti con ridotta disabilità rispondono peggio al freddo per una diminuita risposta del sistema di termoregolazione. Sarebbero invece meno a rischio coloro che sono in sovrappeso”.  
Quali sono le cause dell’ipersensibilità al freddo? “Alcune sono legate proprio al clima invernale, altre dipendono da specifiche patologie”, o “può succedere che la sensibilità sia legata anche a fattori psicologici, come l’ansia”, analizzano gli esperti di ‘Dottore, ma è vero che…?’. I medici elencano alcuni fattori che possono rendere una persona iper-freddolosa: “Si può percepire più freddo, rispetto ad altri, perché in convalescenza dopo una malattia infettiva. Oppure capita dopo aver sofferto di dissenteria e vomito: in questo caso la causa è la disidratazione”. Ancora: dietro l’intolleranza al freddo ci possono essere, pur “in misura minore, l’utilizzo di farmaci betabloccanti, che possono dare una sensazione di freddo dopo l’assunzione, e l’abuso di alcol, che provoca vasodilatazione e perdita di calore”. Perché “a differenza di ciò che si pensa – puntualizza il team anti-fake news – bere alcolici non aiuta a difendersi dal freddo”. Tuttavia, “l’ipersensibilità al freddo potrebbe essere il sintomo di disturbi da non trascurare. Per questo, se si ritiene di soffrire il freddo più del normale – raccomandano i medici – occorrerà verificare di non essere affetti da: anemia, perché la riduzione di globuli rossi porta meno ossigeno nel sangue e causa carenza di vitamina B12 e ferro;
malnutrizione

e anoressia

, perché il grasso corporeo aiuta a produrre calore; ipertensione arteriosa; diabete e altri fattori di rischio cardiovascolare (come il fumo); ipotiroidismo, perché le malfunzioni della tiroide portano a metabolismo lento e di conseguenza cala la produzione di calore; lesioni nervose causate da traumi; patologie neurologiche come la malattia di Parkinson; cattiva circolazione e, in alcuni casi, la sindrome di Raynaud”. Che cos’è? “Chi soffre di problemi circolatori tende più di altri a sentire freddo alle mani e alle dita. Se questa condizione diventa frequente e con segnali più marcati – descrivono i dottori – potrebbe trattarsi della sindrome di Raynaud. In questo caso a provocare il freddo è il restringimento dei vasi sanguigni di mani e piedi, a un livello tale da far cambiare colore a queste parti del corpo (ma anche al naso e all’orecchie). Le terminazioni, infatti, per il mancato o ridotto flusso di sangue diventano pallide, quasi bianche, e si può sentire dolore, gonfiore o formicolio. In presenza di questa condizione è raccomandabile rivolgersi al medico”. Ma per chi lamenta sempre ‘un freddo da morire’ esiste una cura? “Non esistono trattamenti specifici per l’ipersensibilità al freddo – rispondono i dottori – Una volta escluse le patologie” sopra indicate, “è consigliabile agire per migliorare la termoregolazione corporea”, con alcuni “accorgimenti che aiutano anche a prevenire i disagi legati al freddo. Vestirsi a strati: è più facile così adattarsi alla temperatura esterna che cambia durante la giornata o secondo gli ambienti; fare attività fisica: sport e camminate, ma anche brevi esercizi, aiutano a produrre calore e migliorano la circolazione; proteggere viso e mani con creme ‘barriera’ che evitano lesioni da freddo; prediligere alimenti e bevande calde che forniscono energia”. —salute/medicinawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

© Riproduzione riservata

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