(Adnkronos) – La miastenia grave (Mg) è una malattia neuromuscolare autoimmune cronica caratterizzata da debolezza muscolare e affaticamento, causata “principalmente da anticorpi che hanno come bersaglio i recettori dell’acetilcolina (AChR) e le proteine chinasi muscolo-specifiche (MuSK) a livello della giunzione neuromuscolare”. I trattamenti “tradizionali per la Mg, come gli inibitori dell’acetilcolinesterasi, i corticosteroidi e gli immunosoppressori, hanno dimostrato efficacia, ma sono spesso associati a significativi effetti collaterali a lungo termine e non sempre riescono a determinare il controllo della malattia”. Lo ha detto Rocco Liguori, professore ordinario di Neurologia Università di Bologna in occasione del 54esimo Congresso nazionale della Società italiana di neurologia (Sin), facendo il punto sulla malattia e le nuove terapie. “Circa il 15% dei pazienti non risponde adeguatamente alle suddette terapie – spiega Liguori – I recenti progressi nell’ambito delle terapie molecolari, che includono gli anticorpi monoclonali ad azione differenziata sui linfociti B, sul complemento, sul recettore Fc neonatale e, più recentemente, le terapie Car-T stanno affermandosi come promettenti presidi terapeutici innovativi”. “Questa revisione descrive i progressi apportati da queste nuove terapie in considerazione dei meccanismi d’azione e dell’efficacia, mettendo in evidenza le sfide da affrontare nel prossimo futuro – conclude Liguori – L’integrazione di nuove terapie molecolari nella pratica clinica potrebbe trasformare in modo significativo il panorama terapeutico della Mg, offrendo opzioni terapeutiche più efficaci e personalizzate. Queste innovazioni sottolineano l’importanza della ricerca e degli studi clinici in corso per ottimizzare le strategie terapeutiche e migliorare la qualità della vita delle persone con miastenia greve”. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Miastenia grave, Liguori (UniBo): “Il 15% dei pazienti non risponde a terapie tradizionali”
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