|
Getting your Trinity Audio player ready...
|
LIVORNO – Mori! Ancora Mori sul tetto del mondo. Rachele Mori è campionessa del mondo Under 20 nel lancio del martello.
Oro ai mondiali Under 20 a Cali, Colombia, con la misura di 67,21 per l’atleta livornese nipote di un grande campione, Fabrizio Mori, oro ai mondiali di Siviglia 1999 nei 400 ostacoli.
L’abbraccio a zio Fabrizio, esulta in tribuna il toscano di Pietrasanta Nicola Vizzoni, argento nel martello alle Olimpiadi di Sidney 2000. E’ festa grande per la livornese delle Fiamme Gialle allenata da Massimo Terreni e cresciuta con Riccardo Ceccarini che dopo i primi due lanci prima dell’interruzione per pioggia era già in testa con 62,97.
Una grande impresa quella di Rachele Mori, 19 anni, in una finale rocambolesca nella notte italiana interrotta quattro ore per la pioggia. “Non so come ho fatto, ero a pezzi. Quattro ore di attesa, è stata infinita. Che botta di emozione!”, le prime parole di Rachele Mori. Poi: “È stato bellissimo e pian piano metterò a fuoco il tutto. Intanto mi sento di fare un ringraziamento speciale al mio allenatore Massimo Terreni. E dico grazie anche a Sara Fantini: il suo quarto posto mondiale mi ha dato quella carica in più, ci siamo sentite prima della gara ed è stata davvero di stimolo”.
Una famiglia di grande sport quella di Rachele Mori, il fratello Federico è azzurro di rugby.
E’ il primo oro italiano nei lanci mondiali, il sesto oro per gli azzurrini in 19 edizioni mondiali. Un lancio di 67,21 con cui la neo campionessa del mondo ha letteralmente dominato la gara lasciando la seconda classificata Calvillo a 62,74 e la terza Murakami a 61,45.
Il bacio alla pedana, la bandiera tricolore. IRachele Mori grande abbraccio azzurro di tutta la squadra che poche ore prima aveva festeggiato la prima medaglia di questa spedizione in Colombia con l’azzurrina 18enne Marta Amani, grande bronzo nel lungo all’ultimo salto con primato personale di 6,52.
Era l’atleta da battere Rachele Mori, in virtù della migliore misura mondiale stagionale. E nessuna l’ha battuta.
