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Filippo Magnini ospite a Belve stasera, martedì 25 novembre. Grande l’attesa per l’intervista con Francesca Fagnani dell’ex fuoriclasse del nuoto azzurro, che nelle ultime settimane sta raccontando anche la sua storia, di puntata in puntata, a Ballando con le stelle. Proprio nell’ultima puntata del programma di Milly Carlucci, Magnini ha raccontato il caso dell’ingiusta squalifica per doping di cui è stato protagonista.
Ma cos’è successo? Nel 2018 il Tribunale Nazionale Antidoping ha squalificato Filippo Magnini per quattro anni con un’accusa molto pesante di doping, da lui definita sempre ingiusta. Una squalifica arrivata quando il nuotatore, nato nel 1982, aveva 36 anni. In quel momento Magnini ha iniziato la sua battaglia per la verità, dando in mano il caso ai suoi legali per difendere in tutte le sedi la sua reputazione e la sua grande storia da atleta.
Tutto era iniziato un anno prima, con l’avvio dell’inchiesta della giustizia sportiva sulla base delle intercettazioni telefoniche contenute nei fascicoli dell’inchiesta penale del tribunale di Pesaro relativamente a un presunto traffico di doping che vedeva coinvolto anche il nutrizionista Guido Porcellini. La svolta? Nel 2020, quando il Tas ha annullato la sentenza per “insussistenza di elementi” a carico dell’azzurro, mettendo la parola fine a un incubo per il due volte campione del mondo nei 100 metri stile libero.
“Sono stato vittima di una macchinazione pazzesca” ha detto Magnini nel corso dell’intervista a Belve con Francesca Fagnani. “Ero la pedina attaccabile. Ho registrato tutto durante gli interrogatori. Hanno calcato molto sul mio nome per non toccarne altri. Atleti del nuoto ma anche di altre discipline. Mi hanno preso di mira perché non ho voluto patteggiare. Ho registrato tutto durante gli interrogatori. E non solo io. Al mio amico Santucci hanno detto, se ci fai il nome di Magnini con te chiudiamo subito. E lui mi ha sempre difeso”.
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