(Adnkronos) –
Les Votives sono inarrestabili. Il trio milanese ‘chic rock’ composto da Riccardo Lardinelli (voce), Angelo Maria Randazzo (batteria) e Tommaso Venturi (basso), dopo un incredibile percorso a X Factor nella squadra di Achille Lauro, che gli è valso il secondo posto in finale, continua a inanellare successi, come i vari appuntamenti live in calendario sui palchi di Milano, Roma, Torino e Bologna, che stanno registrando una fila di sold out. Venerdì 17 gennaio è uscito ‘You make me feel’, cover del brano di Sylvester del 1978 rivisitata in chiave rock e apprezzata durante i live del talent show. Un brano che arriva dopo l’inedito ‘Monster’ e che mescola raffinatezza ed energia, classe e ribellione, proprio come sono loro, grazie alla visione fresca e contemporanea della loro musica che raccontano in un’intervista all’AdnKronos (VIDEO). Com’è stata questa esperienza a X Factor e cosa vi ha lasciato sia a livello emotivo sia professionale? “X Factor è stata un’esperienza bella e intensa, torniamo a casa con molta elasticità mentale. Siamo entrati un po’ chiusi sotto alcuni punti di vista ma siamo usciti migliorati. Abbiamo cercato di guardare la nostra musica da vari punti di vista, in un percorso di sperimentazione e crescita. Achille Lauro a volte ci ha assegnato pezzi fuori dal nostro genere e questo ci è servito. Ci sembrava un’impresa assurda all’inizio ma è stata una bella palestra”. Definite il vostro genere musicale chic rock ma cosa vuol dire? “Lo chic rock è una grande paraculata che ci siamo inventati (sorridono, ndr). Una sera tutti ci chiedevano ‘che genere fate?’ Siccome il nostro è un mix tra anni ’90, 2000 e ’60, ci siamo detti ‘inventiamoci un genere’. E quindi è nato questo dualismo tra rock senza gli stereotipi della rockband con un tocco di classe”. Avete un’attitudine molto ‘Seventies’, sia nell’aspetto sia nella scelta degli abiti, ci sono artisti di quel periodo ai quali vi ispirate? E chi guardate con interesse nella scena? “Tutti gli artisti degli anni ’70 ci hanno fatto scuola ma non ne abbiamo uno di riferimento. Prendiamo tante influenze e le immagazziniamo”. Come vi siete conosciuti e come è nato il nome Les Votives? “La band si è formata due anni fa. Prima erano solo Riccardo e Angelo, ci conoscevamo dal liceo e abbiamo deciso poi di fondare una band. Tommaso è arrivato in un secondo momento, tramite degli amici in comune. Il nome della band, invece, è nato al pub in modo casuale. Eravamo lì con un dizionario per cercare un nome in inglese ed è uscito The Votives. Non ci piaceva il suono e lo abbiamo declinato in francese, è più fine e lineare. Poi ci siamo guardati in faccia e abbiamo detto ma noi lo conosciamo il francese? No, pazienza”. X Factor vi ha offerto un palcoscenico per farvi conoscere da tutti. Quanto conta per voi la notorietà e come la state gestendo? “Per noi è molto importante il successo ricevuto, vuol dire che qualcuno ci ha ascoltati e pensati e che la nostra musica arriva alle persone. Questo è fondamentale. Non volevamo fare un talent all’inizio, era un no assoluto ma poi ci siamo buttati. Sono stati giorni molto lunghi quelli delle audizioni, sembravano anni. Il talent è certo uno dei canali più veloci per emergere ma non è l’unico”. A marzo partirà il primo tour e farà tappa in Santeria Toscana a Milano, poi a Largo Venue di Roma, all’Hiroshima di Torino e al Locomotiv di Bologna. Date in gran parte sold out. In che veste vi vedremo sul palco? “E’ il primo giro e c’è tanta energia, non ci aspettavamo i sold out e siamo molto grati. Nel frattempo, stiamo lavorando a nuova musica, con delle tracce in studio e abbiamo ripreso le idea che avevamo raccolto finora”. Come valutate la scena rock italiana? “La scena rock si sta riattivando parecchio. Ci sono diverse iniziative che vanno molto bene. Come quella di Manuel Agnelli, ‘Carne fresca’, che vede iscrizioni di rock band da tutta Italia, tutte giovani. Questo rincuora, vuol dire che in Italia si sta ricostruendo la scena, e banalmente anche sui social si creano reti con l’estero. Il rock non è mai morto, a volte si chiude in una stanza da solo ma poi decide di uscire fuori di nuovo”. Vi piacerebbe partecipare a Sanremo? “Sanremo è la tradizione italiana. E’ vero che non ci sono tante canzoni rock quest’anno ma non mancano rockstar, come Achile Lauro, per il quale facciamo il tifo, e Lucio Corsi, un artista molto valido. Non precludiamo l’opzione Sanremo, è interessante, se dovesse esserci la possibilità la valuteremo”. C’è un artista con il quale sognate di collaborare? “Nick Cave, per dirne uno piccolino…ma anche i Fontaines D.C., i Radiohead e Tom Yorke. In Italia ci piacerebbe lavorare con Canova, Lucio Corsi, Baustelle e Afterhours”. (di Federica Mochi) —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Les Votives: “X Factor bella palestra, sogno è cantare con Nick Cave” – Video
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