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Napoli, minaccia a don Maurizio Patriciello durante la messa a Caivano

(Adnkronos) – Un fazzoletto con un proiettile è stato consegnato stamattina a don Maurizio Patriciello, il prete anticamorra del Parco Verde di Caivano (Napoli), durante la messa. Una chiara minaccia, dopo che sabato sera al centro del rione si sono verificate due ‘stese’.  Le due “orribili stese” al Parco Verde di Caivano con 8 bossoli recuperati in strada sparati da una decina di individui a bordo di scooter avvenute ieri sera “a pochi passi dalla mia parrocchia, stanno a dire una cosa importante, che nessuna persona, amante della verità e del territorio, può smentire. A Caivano e dintorni la malavita organizzata – ben radicata da anni – ha ricevuto, in questi ultimi mesi, un durissimo colpo”. Così, sui social, don Maurizio Patriciello che in un successivo post ha lanciato un appello, precisando che gli autori sono tutti giovanissimi: “Ragazzi, nel nome di Dio, fermatevi! Godetevi la vostra bella gioventù. La strada che avete intrapreso è un vicolo cieco. Finisce sempre o al carcere o al camposanto. Sempre”. “La Compagnia dei Carabinieri e la Polizia non si sono fermati un solo istante. Il commercio della maledettissima droga è diminuito a vista d’occhio – specifica don Patriciello – I capi clan quasi tutti in carcere. Il governo in carica si sta impegnando come non era mai successo. Nonostante un lavoro mai visto prima, i delinquenti tentano di riempire i vuoti lasciati dai detenuti. È un meccanismo collaudato. Gli esperti lo sanno bene”.  “Intanto, ringraziamo Dio che non ci sono state vittime innocenti. La nostra paura è sempre questa. E continuiamo a lavorare insieme per il vero bene del nostro paese. Ho visto tante persone del Parco Verde terrorizzate. Stringiamole al cuore. Diamo loro la nostra più piena solidarietà. Non solo dalla Campania, ma da tutta l’Italia facciamo arrivare loro il nostro più caloroso abbraccio. Si denuncia il male per arrivare a godere il bene non per denigrare il proprio paese. Le glorie antiche, i personaggi illustri del passato, di cui tutti andiamo fieri, non giustificano ma amplificano le nostre negligenze e le nostre omissioni. Forza! Nessuno si abbatta. Nessuno perda la speranza. Noi ci siamo. Ci siamo stati. Ci saremo. Ce la faremo. Se saremo onesti e trasparenti, ce la faremo. Se avremo il coraggio di ammettere le nostre miopie, ce la faremo. Chiamiamo a raccolta i buoni. Nessuno osi tirare i remi in barca. Nessuno si metta alla finestra a guardare quello che fanno gli altri. Insieme: istituzioni, politica, professionisti, industriali, chiesa, popolo, per liberare dalla zavorra della camorra questa nostra terra tormentata e bella. Dio vi benedica”, conclude.   —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

© Riproduzione riservata

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