(Adnkronos) – “La sclerosi multipla è una malattia invalidante che colpisce i giovani adulti in un momento particolarmente importante della loro vita, ma è anche la malattia neurologica che negli ultimi 20 anni ha subito una modifica sostanziale nel suo decorso. Vent’anni fa si presentava con tanti attacchi acuti e una grave disabilità. I trattamenti oggi hanno fatto sì che gran parte degli attacchi acuti siano scomparsi, parliamo del 90-95%. Anche la disabilità è molto inferiore rispetto al passato. Tutto questo è legato a tanti fattori, uno è la diagnosi precoce e quindi il trattamento precoce”. Lo ha detto Nicola De Stefano, professore di Neurologia all’università degli studi di Siena, al 55° Congresso della Società italiana di neurologia (Sin).
“Sotto questo aspetto possiamo fare di più, perché la diagnosi può essere ancora più precoce – sottolinea l’esperto – Oggi, infatti, si parla di diagnosi biologica della malattia e non più clinica, quindi possiamo intervenire in fase preclinica promuovendo terapie ad alta efficacia il più precocemente possibile. E’ importante, inoltre, per tutti i nostri pazienti, fare prevenzione per mantenere il cervello più in salute possibile: mi riferisco a stili di vita che non prevedano l’uso smodato di alcol o di fumo di sigaretta, prediligendo, invece, il mangiare sano e l’esercizio, soprattutto aerobico”.
“Dal punto di vista terapeutico c’è un grande armamentario di terapie e alcune di queste sono anche molto efficaci – spiega De Stefano – Nel prossimo futuro saranno in commercio nuovi farmaci: i dati sono già presenti e i Clinical Trials sono già stati fatti in buona parte dei farmaci, che, in questo caso, potrebbero non occuparsi dell’infiammazione acuta, ma avere una certa efficacia sulla disabilità”, conclude il neurologo.
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