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Tumori: EcHo-M, fare eco ai bisogni dei pazienti con malattia metastatica per migliorare percorso di cura

(Adnkronos) – In collaborazione con Daiichi Sankyo 

Ripartire dall’ascolto attivo dei bisogni dei pazienti con tumore metastatico per dare voce alle loro necessità e migliorare il loro percorso di diagnosi e cura. È questo l’impegno di Daiichi Sankyo verso il nuovo scenario dell’oncologia: grazie all’innovazione scientifica, l’aspettativa di vita di chi riceve una diagnosi di tumore in fase metastatica è aumentata notevolmente e con essa sono emerse nuove necessità. Per rispondere a questi bisogni, Daiichi Sankyo promuove EcHo-M, una strategia basata sull’ascolto dei bisogni delle persone con tumori metastatici e sulla collaborazione con tutti gli stakeholder- clinici, decisori istituzionali, associazioni di pazienti – per sviluppare proposte concrete e migliorative a favore dei pazienti e della sostenibilità del Sistema sanitario nazionale. 

In Italia – informa una nota – sono sempre di più le persone che convivono con una diagnosi di tumore in fase avanzata. Per esempio, nel nostro Paese, oltre 37mila donne vivono con tumore al seno in fase metastatica. Questa condizione non riguarda solo persone con una lunga storia di malattia: circa il 6-7% delle diagnosi di tumore al seno avviene quando la malattia è già in fase avanzata. Il fenomeno si riscontra anche per altri tumori, come quello del polmone, del colon-retto, della prostata e del melanoma cutaneo. 

Nell’ambito di un approccio innovativo alla gestione del setting metastatico, si inseriscono i progetti MetaLab ed EcHo-M Hospital. Il primo vede il coinvolgimento di 8 tra le principali associazioni di pazienti attive nelle aree del tumore al polmone, seno e stomaco ed è dedicato all’ascolto di pazienti e caregiver per sviluppare soluzioni più vicine ai loro bisogni. Il secondo – illustra, Daiichi Sankyo – coinvolge un panel di circa 20 esperti, tra clinici, rappresentanti regionali e associazioni di pazienti ed è volto a ottimizzare, a livello ospedaliero, il percorso assistenziale del paziente con tumore al seno metastatico. Questi 2 esempi concreti di impegno al fianco di pazienti e clinici per costruire un sistema sanitario più efficace e sostenibile, segnano l’avvio di un percorso destinato, nei prossimi mesi, a condividere risultati ed evoluzioni, con azioni e proposte concrete per tutto l’ecosistema salute. 

“Per le donne con tumore al seno metastatico – afferma Rosanna D’Antona, presidente di Europa Donna Italia, che partecipa attivamente all’iniziativa EcHo-M – è fondamentale poter contare su un percorso di cura tempestivo, personalizzato, innovativo e multidisciplinare, per una presa in carico a 360 gradi; un percorso che tenga conto non solo delle esigenze cliniche, ma anche del bisogno di qualità di vita, riducendo il peso dell’incertezza, della burocrazia e dell’assistenza discontinua. Per questo sosteniamo con convinzione le iniziative che intendono rispondere ai bisogni concreti dei pazienti metastatici, migliorando la qualità dell’assistenza, la vita quotidiana e l’accesso tempestivo alle cure”. 

Grazie alle terapie innovative oggi disponibili, dall’immunoterapia ai farmaci a bersaglio molecolare, agli anticorpi farmaco coniugati, la speranza di vita di chi riceve una diagnosi di tumore in fase metastatica è aumentata notevolmente, avvicinando sempre più questa condizione a quella di malattia cronica. La nuova condizione porta con sé nuovi bisogni a cui, tuttavia, non è stata ancora data una risposta concreta: dalla presa in carico continuativa dei pazienti, alla definizione di linee guida e di PDTA – Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali, specifici per le persone che vivono la malattia metastatica. 

“L’aumento dell’aspettativa di vita dei pazienti con tumore metastatico rappresenta una delle più significative conquiste dell’oncologia moderna, resa possibile dall’innovazione terapeutica degli ultimi anni”, sottolinea Giuseppe Curigliano, Presidente eletto della European Society For Medical Oncology (Esmo), Professore di Oncologia Medica presso l’Università degli Studi di Milano e Direttore Divisione sviluppo di Nuovi farmaci per terapie innovative allo IEO di Milano, che fa parte della cabina di regia del progetto EcHo-M. “Questi risultati – chiarisce – non sono frutto di un singolo intervento, ma della stretta integrazione e collaborazione tra diverse discipline oncologiche, che lavorano in sinergia per offrire al paziente percorsi di cura sempre più personalizzati ed efficaci. Solo attraverso un modello integrato, multidisciplinare e centrato sul paziente potremo continuare a trasformare la storia naturale del tumore metastatico, garantendo ai pazienti non solo una maggiore sopravvivenza, ma anche una migliore qualità di vita. Un modello per cui è necessario implementare la formazione degli operatori sanitari oltreché rivedere l’organizzazione dei servizi”. 

“Partnership, innovazione e Patient Care sono i nostri pilastri strategici – dichiara Mauro Vitali, Head of Oncology di Daiichi Sankyo – È il momento di ripensare la presa in carico dei pazienti con malattia metastatica ma solo attraverso la collaborazione di tutti gli attori coinvolti possiamo cambiare davvero le prospettive di queste persone, facendo eco ai loro bisogni, affiancando all’innovazione terapeutica un percorso assistenziale efficiente e coordinato; lavorando insieme per garantire la migliore offerta sanitaria nel modo più sostenibile possibile. E questo è solo l’inizio: nei prossimi mesi continueremo a condividere i risultati e traguardi del nostro lavoro – conclude – trasformando l’ascolto in cambiamento reale”. 

salute

webinfo@adnkronos.com (Web Info)

© Riproduzione riservata

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