(Adnkronos) – “I campanelli d’allarme sono pochi, all’inizio queste infezioni danno segni aspecifici. Nel sospetto di Acanthamoeba vanno fatti accertamenti come la microscopia confocale e il prelievo per esami microbiologici, in quanto trattata in quella fase, l’efficacia del trattamento è altissima”. Così, Paolo Rama, consulente policlinico San Matteo di Pavia e specialista delle malattie della cornea, in occasione del Dialogue Meeting , promosso dalla rivista di politica sanitaria Italian Health Policy Brief e organizzato in collaborazione con l’Alleanza per l’Equità di Accesso alle Cure per le Malattie Oculari, con il quale si è voluta diffondere consapevolezza sull’importanza della prevenzione, della diagnosi precoce e dell’impiego della nuova terapia mirata a base di polihexanide per il trattamento della Cheratite da Acanthamoeba, una grave infezione oculare parassitaria. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)