(Adnkronos) – “Ho contratto l’Acanthamoeba tra la fine di maggio e gli inizi di giugno 2024. Sono andata dal mio oculista di riferimento, ma non rispondendo alle terapie mi sono recata al pronto soccorso oftalmico di Torino, dove mi hanno effettuato un tampone oculare per vedere se c’era la presenza di batteri o infezioni, ma senza successo. Solo grazie a uno screening oculare hanno trovato la positività alla cheratite da Acanthamoeba. Da quel momento ho iniziato le cure, i dolori erano molto forti perché ormai erano due settimane che avevo la malattia. Solo tramite la terapia, i dolori sono diminuiti e ho ricominciato gli allenamenti”. Lo ha detto Alice Sotero, pentatleta, in occasione del Dialogue Meeting , promosso dalla rivista di politica sanitaria Italian Health Policy Brief e organizzato in collaborazione con l’Alleanza per l’Equità di Accesso alle Cure per le Malattie Oculari, con il quale si è voluta diffondere consapevolezza sull’importanza della prevenzione, della diagnosi precoce e dell’impiego della nuova terapia mirata a base di polihexanide per il trattamento della Cheratite da Acanthamoeba, una grave infezione oculare parassitaria. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)